La realtà, le realtà 

La nostra memoria e le nostre sensazioni sono troppo incerte e unilaterali e quindi, per provare la veridicità di alcuni fatti, ci basiamo su una “certa realtà”. Ma quella che per noi è la realtà, fino a che punto lo è davvero e fino a che punto è quella che noi percepiamo come tale? Spesso è addirittura impossibile distinguere tra le due. Quindi, per ancorare nella nostra mente la realtà e provare che sia tale, abbiamo bisogno di un’altra realtà attigua che possa rivitalizzare la prima. Questa realtà attigua, però, necessita come base, a sua volta, di una terza. Questa catena all’interno della nostra coscienza continua all’infinito ed è proprio grazie a essa che noi esistiamo. A un certo punto, però, può accadere che la catena si spezzi e ci faccia confondere: non capiamo più se la realtà si trovi da questa parte della catena o dall’altra.
Murakami Haruki, A sud del confine, a ovest del sole, Einaudi, 2013

Ad maiora 

5 comments

  1. La perdita totale dei riferimenti reali è l’esperienza del deserto, dove la poca differenza disorienta. Senza diventare pazzi, anche l’esperienza del sentirsi soli ha a che fare con la perdita di riferimenti reali e con la fuga verso un’orizzonte fantastico.

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