Lombardia

Per il nostro bene, utilizzate i beni confiscati!

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“La faccenda della confisca e del recupero delle proprietà dei mafiosi non è una linea retta, ma un gomitolo”. Si parte da questa premessa per tirare il bandolo della matassa dei beni confiscati ai mafiosi cui è dedicato il libro di Alessandra Coppola e Ilaria Ramoni “Per il nostro bene” (Chiarelettere, e chi se no?).
In Italia purtroppo le linee rette sembrano proprio non esistere. E’ tutto un gomitolo di burocrazia, lacci, azioni di furbi e di malfattori che rendono ogni cammino, anche il più semplice, accidentato.
La confisca dei beni dei mafiosi nasce da un’intuizione di Pio La Torre (che diventa legge dopo l’omicidio dello stesso deputato comunista e del prefetto Dalla Chiesa): “Mandarli in galera non serviva a niente – spiega il figlio Franco – all’epoca, come gli stessi padrini dicevano, per loro era un punto d’onore essere stati all’Ucciardone, dove venivano serviti e riveriti, si riposavano e continuavano a comandare”. Viene introdotto quindi il 416bis e si colpiscono i mafiosi dove gli fa più male: nel portafoglio. Via quindi soldi e beni. Questi ultimi passano allo Stato, che li gestisce tramite un’Agenzia (che ha sede a Reggio Calabria, ma la città è logisticamente irraggiungibile e quindi le riunioni si fanno a Roma).
Alla fine del 2012 l’Agenzia controllava 11.238 immobili e 1.708 aziende. Ma la loro gestione è tutt’altro che semplice. Scrivono la Coppola (giornalista del Corriere) e la Ramoni (avvocato e già dirigente di Libera): “Ci sono terreni gravati da ipoteche, ville danneggiate, terreni occupati, appartamenti confiscati solo in parte e indivisi e soprattutto imprese, la grandissima maggioranza delle quali già avviate alla liquidazione”. Quelle che ancora non lo sono, come si spiega tristemente nel libro, rischiano comunque di fallire perché i mafiosi fanno terra bruciata. I casi non riguardano ovviamente solo il sud Italia, ma anche il nord dove, anzi, negli ultimi anni assistiamo al maggior numero di confische proprio in Lombardia. Se al sud vi fanno terra bruciata intorno (magari non andando più al supermercato, strappato ai mafiosi, al nord magari nascondono la targa che ricorda che in quel palazzo c’era un appartamento di un boss.
I numeri comunque raccontano di un fenomeno diffuso e complicato: “Dei 3995 beni immobili ancora in gestione all’Agenzia, 2819 presentano criticità, e di questi 1666 sono gravati da ipoteche (per 76 addirittura sono in atto i pignoramenti). Più di uno su tre, di fatto, inutilizzabili”.
Un percorso a ostacoli che spinge Coppola e Ramoni a mettere questo sottotitolo per il loro viaggio tra i beni confiscati: “la nuova guerra di liberazione”.
Saremo partigiani. Ma ci piace.
Ad maiora

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Ps. Il libro verrà presentato lunedì alle 18 alla Feltrinelli di Milano-Duomo con Pisapia, Nobili e Portanova.

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Per il nostro bene
Alessandra Coppola e Ilaria Ramoni
Chiarelettere
Milano, 2013
Pagg. 160
Euro: 12,90

Stasera a Milano si parla degli orsi sulle Alpi

orso-lecco-telecamere-foto-apicoltoreDopo le ultime notizie sul ritorno degli orsi anche nel lecchese, stasera, con il Wwf al Museo di Scienze naturali di Milano, si affronterà il tema della convivenza tra questi plantigradi e l’uomo.

A seguire, il comunicato che spiega l’iniziativa.

Qui invece, qualche video.

Ad maiora.

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Quanti sono e dove vivono gli orsi bruni sulle Alpi e in particolare in Lombardia? E’ possibile una convivenza pacifica? Quali sono gli strumenti a disposizione per rendere possibile la convivenza tra allevatori, apicoltori, turisti e il grande carnivoro?

A queste e molte altre domande risponderanno gli esperti di orso bruno nella serata organizzata da ERSAF, Museo di Storia naturale di Milano, Comune di Milano,  WWF Italia proprio all’inizio della stagione primaverile che vede il risveglio degli orsi, come dalle prime segnalazioni nel lecchese di questi giorni.

La serata si inserisce nell’ambito del progetto europeo LIFE arctos (www.life-arctos.it  ) ‘ Conservazione dell’orso bruno: azioni coordinate per l’areale alpino e appenninico’  che vuole favorire la tutela delle popolazioni di orso bruno delle Alpi e degli Appennini e  sostenerne l’espansione numerica, attraverso l’adozione di misure gestionali compatibili con la presenza del plantigrado, la riduzione dei conflitti con le attività antropiche, l’informazione e la sensibilizzazione dei principali stakeholder. Il progetto è attuato nell’ambito del programma finanziario della Commissione Europea LIFE + Natura.

Ne parleranno:Antonio Tagliaferri (Regione Lombardia), Stefano Scali (Museo di Storia Naturale: ‘La convivenza tra l’uomo e gli animali: un problema culturale’), Carlo Frapporti (‘L’orso sulle Alpi: coesistenza, biologia, conflitti’).

Museo di Storia naturale, Corso Venezia 55, Milano. Ore 20.30

Onofrio Amoruso Battista e gli errori del #centrosinistra in Lombardia

onofrio amoruso battistaI commentatori politici si divertono in questi giorni a paragonare la Lombardia all’Ohio per la sua importanza elettorale in vista del prossimo voto politico.
Se il centro-sinistra perderà qui, finirà per faticare, anche in caso di vittoria nazionale, a governare, potendo contare su una stretta maggioranza e su una grande conflittualità.
In Lombardia la sinistra ha fatto più di un bagno elettorale, dal 1994 in poi.
E se qualcuno un giorno vorrà analizzarne le cause dovrà soffermarsi su alcuni candidati.
Faccio due esempi del passato. Nel 1994 il centrosinistra candida al collegio Milano 2 Ada Grecchi.

Vince, largamente, tale Luigi Negri che poi uscì dalla Lega (era stato segretario di quella Lombarda) per fondare la Lega Italiana Federalista, quasi subito scomparsa dai radar. La Grecchi non prende bene la sconfitta. La ritroveremo nel 1999 nella Giunta Colli, a rappresentare Forza Italia. E poi qualche anno dopo nella Lista Moratti.
E vengo all’oggi. Ieri è stato arrestato, per l’indagine sulla Bpm, Onofrio Amoruso Battista.
Anche lui, ex Forza Italia, ex cossighiano, poi mastelliano (rappresentava l’Udeur nell’Ulivo) era stato candidato dal centrosinistra al Senato, sempre in Lombardia, sempre a Milano, ma nel 2001. Sfidava Dell’Utri che, naturalmente vinse. Largamente. Terza arrivò Emma Bonino, a dimostrazione di uno strabismo davvero storico.
Ad maiora

#Maroni presenta il #programma (foto)

Lega via Bellerioconferenza stampa maroniRoberto Maroni ha presentato (nella sede leghista di via Bellerio, a Milano) il suo programma elettorale per conquistare la Lombardia, scaricabile
qui.
54 pagine precedute dalla premessa di trattenere il 75% delle tasse. Come?
Se la nostra coalizione vince le politiche, dice Maroni, lo approveremo nei primi 75 giorni di governo. Se perdiamo, le quattro regioni del nord avvieranno un braccio di ferro col governo.
Qui qualche scatto di oggi. Il resto nel tg regionale di stasera.
Ad maiora

 

 

Dedicata a Ezio #Trussoni la sala riunioni #Tgr #Rai #Lombardia (Video)

Due mesi fa la scomparsa del caporedattore della Tgr Lombardia, malato di Sla.
Oggi a Ezio è stata dedicata la sala riunioni del tg.
Sopra il tavolo, una lapide con la lettera testamento che Ezio scrisse alla redazione quando si aggravò la sua malattia.
Io sono una persona fortunata, era l’incipit di quel messaggio. Qui letto dal suo amico e collega, Massimo Donelli.
Una lettera che rimarrà un monito per tutti noi.
Ad maiora

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