Qualche giorno fa, tornando da Firenze, ho deciso di lasciare la nuova strada per intraprendere la vecchia. Al bivio ho quindi evitato la Variante di Valico e mi sono arrampicato sullo storico tracciato della A1. Una opzione che si è rivelata tutt’altro che sbagliata.
Ci sono tanti sali scendi e tante curve, come in ogni strada di montagna che si rispetti. Ma non c’è più assolutamente traffico.
Ieri sentivo a Isoradio che il 100 per cento del trasporto su gomma transita ora sulla Variante di Valico e quindi, allo stato, il vecchio tracciato della A1 è una strada per sole automobili. Fantastico! Sopratutto in un paese arretrato come il nostro dove le merci sono tutte spostate da un fiume di camion e tir.
Sapevo che la vecchia A1 è diventata, negli ultimi due mesi (da quando cioè ha aperto la Variante di Valico tra Bologna e Firenze) una sorta di strada “sconsigliata” (sopratutto da Google Maps, vero filo conduttore delle vite stradali – e pedonali – di tanti di noi). E avevo letto le preoccupazioni sindacali per il futuro del personale di uno dei più noti autogrill del nostro paese, quello di Roncobilaccio.
E dunque ho provato a fermarmi allo storico autogrill. A pranzo eravamo in tre… L’unico panino vegetariano era quello con pomodoro e mozzarella, a testimonianza del fatto il tempo qui si è davvero fermato. Ho chiesto a chi mi ha fatto benzina di quanto fosse diminuito il traffico e mi ha detto del 70 per cento. Aggiungendo poi: “Ma l’altra strada è così bella che come si fa a non percorrerla…?”.
Una strada bella (e moderna, sopratutto nelle gallerie) ma per ora senza un autogrill e con troppi camion. Mi sa che la prossima volta eviterò di nuovo la Variante e passerò per questa vecchia autostrada appenninica.
Ad maiora