I quattro paesi che sostengono Putin per l’annessione della Crimea: Corea del Nord, Siria, Venezuela e Afghanistan.
Ad maiora
Venezuela
Venezuela, barricate nelle città
Barricate incendiate e manifestanti a volto coperto anti-Maduro in Venezuela. Ricordano un po’ l’Ucraina.
Ad maiora
Intanto, dall’altra parte del mondo… Scontri a Caracas
Polizia contro i manifestanti anti-governativi anche nella capitale del Venezuela.
Obama condanna le violenze qui e in Ucraina.
Ad maiora

I soliti sospetti si congratulano con Lukashenko
Ecco le notizie buone e cattive che arrivano dalla Bielorussia. Le riporta Denis Baranov che su Facebook scrive di non mandargli richieste di amicizia perché declina gli inviti di persone che non conosce personalmente,.
Partiamo dalle notizie cattive:
1. Niekliajeva Olga, la moglie di Vladimir, ha presentato una denuncia al Kgb e al procuratore generale per la mancanza di incontri con l’avvocato e l’assenza di notizie sulle condizioni del marito.
2. Il Tribunale di Minsk ha negato la richiesta di scarcerazione per 9 cittadini russi. Il tutto malgrado la sollecitazione in tal senso del ministero degli Esteri russo. Mosca ha fatto sapere che la decisione impatterà sulle relazioni bilaterali, già non buone negli ultimi anni.
3. Baranov ha ricevuto una sorta di risposta ufficiale da parte del Comitato internazionale della Croce Rossa. Dicono di essere al corrente della situazione. Ma la Bielorussia non ha mai firmato l’accordo sulla Croce Rossa che permette le visite nelle carceri.
4. Tre giovani attivisti sono stati condannati dopo il picchetto di solidarietà davanti al carcere del 21 dicembre. Passeranno capodanno in cella.
Notizie neutrali:
1. Due membri della Commissione elettorale della città di Minsk hanno scritto pareri dissenzienti sul verbale sottolineando come non abbiano potuto convalidare i risultati delle elezioni per la capitale. Entrambi sono (ovviamente, aggiungo io) membri dei partiti di opposizione.
2. Il governo ha rassegnato le dimissioni. Procedura normale dopo le presidenziali. Non è stata ancora però fissata la data d insediamento.
3. Alcuni partiti hanno formato un comitato di solidarietà e di sostegno per i prigionieri politici. A quanto pare, vogliono creare qualcosa di più permanente.
Buone notizie:
1. Dopo quasi 8 giorni di custodia da parte del Kgb, a Vladimir Niekliajev è stato concesso di incontrare il suo legale. È accaduto lunedì sera. L’avvocato ha detto che sembrava stanco. Il suo viso portava ancora i segni delle percosse.
2. Anatol Lebedko che è attualmente in sciopero della fame è sembrato – agli occhi del suo legale – in buone condizioni di salute.
Notizia random:
Il sito web del presidente Lukashenko elenca solo 13 capi di Stato che si sono congratulati con lui per la vittoria elettorale. Sono i soliti sospetti: Turkmenistan, Tagikistan, Azerbaijan, Siria, Libia, Vietnam, Iran, Armenia, Uzbekistan, Cina, Turchia, Cuba e Russia.
Venezuela e Georgia hanno solo mandati i loro auguri.
Ad maiora.

Abkhazia: dopo i missili, Lukashenko?
Mentre le fiamme dei devastanti incendi sono sempre più vicine all’impianto atomico di Saratov (sarebbe interessante saperne cosa ne pensi il candidato alla commissione per la “sicurezza nucleare” italiana, il parlamentare pd Veronesi), mentre il governo tace sul numero dei morti, al Cremlino continuano ad occuparsi di Abkhazia e Ossezia del sud. Malgrado l’emergenza (tardivamente dichiarata) a Mosca, qualche giorno fa il presidente Medvedev è volato a Sukhumi per celebrare la vittora nella guerra contro la Georgia. A ruota è stato annunciato che proprio in Abkhazia sono stati posti missili terra-aria S-300. Il tutto per difendere le due zone abitate da russi, russofoni e russofili (tuttora sotto la sovranità di Tbilisi però).
Ora dal Cremlino si fa trapelare la voce che anche la Bielorussia di Lukashenko sarebbe in procinto di riconoscere l’indipendenza di Ossezia meridionale e Abkhazia. Diventerebbe così il quarto Stato dopo Venezuela, Nicaragua e Nauru (piccola e quotatissima isola del Pacifico) a riconoscere la secessione. Starebbe anche a significare un riavvicinamento tra Lukashenko e Putin, dopo mesi di freddezza. Sarà per il caldo di questa strana estate russa.