Veneto

Croda da Lago e Rifugio Palmieri

Buzzati torna a casa

Da 38 anni sono chiuse in un urna che la moglie, fregandosene della società dello spettacolo nella quale tutti devono sapere tutto di tutti (vivi o morti che siano) non ha mai detto dove sia nascosta. Si sapeva che era a Milano, punto. Ora una legge regionale approvata dal Veneto (all’ultima seduta di una legislatura agli sgoccioli) consentirà alle ceneri del grande Dino Buzzati di essere disperse dove lui stesso aveva chiesto: sulle sue Dolomiti, lasciate al vento dalle bellissime vette di Croda da Lago, sopra Cortina d’Ampezzo. Era il 16 gennaio 1972 quando, a 66 anni, lo scrittore e giornalista del Corriere della sera ci lasciò. Dopo i funerali, la sua urna cineraria fu posta nella chiesetta dell’ottocentesca Villa di San Pellegrino, a Belluno. Almerina Antoniazzi, con avvocati e muratori, si riprese le ceneri del marito. Aveva chiesto di essere cremato e le ceneri disperse. Un’ultima volontà che nel bianco Veneto non è stata esaudita per quasi otto lustri. La dispersione delle ceneri è considerata dalla Chiesa cattolica a rischio di “concezioni naturalistiche o panteistiche”. Ora le nuove norme del parlamentino veneto consentono la dispersione delle ceneri, purché a 200 metri dai centri abitati o, se in mare, a mezzo miglio dalla costa. Le cime dolomitiche rientrano largamente in questi dettami. Per Buzzati, che disegnava anche il Duomo di Milano con le cime al posto delle guglie, una soddisfazione postuma. La cerimonia avverrà lontano da telecamere e fotografi, ha assicurato la vedova, cui non manca la tenacia. Buzzati (che la sposò quasi di nascosto visti i 35 anni di differenza con lei) ne sarebbe andato fiero.