Transtelevisione

Factual Entertainment, dagli zoo umani ai reality televisivi

C’erano una volta gli zoo umani, frutto esibizionista del colonialismo che portava in madre patria esemplari di “selvaggi” per mostrare come fossero incompatibili con la nostra “civiltà”. Erano soggetti da mettere in mostra per far vedere cosa fosse l’Altro, che necessitava di rieducazione.

Ora gli zoo umani sono scomparsi (quelli degli animali, purtroppo no) ma l’esposizione mediatica dell’Altro, unita alla ricerca della spettacolarizzazione di sé hanno trovato il loro sbocco naturale in tv, nei reality prima e ora nel factual entertainment, che trova la sua collocazione naturale nei canali del digitale terrestre.

Di questo si occupa la tesi di Rachele Bonzi, oggi in discussione alla Statale di Milano. Un bel lavoro (accompagnato anche da un interessante sondaggio) nel quale si spiega la genesi di questo genere di rappresentazione televisiva nel quale si mettono in mostra difetti e abilità di persone comuni, si racconta l’ordinario, esplorandone però le intimità. E’ un genere televisivo che, come spiega la laureanda, catalizza il voyeurismo diffuso, nella duplice veste di spettatore e attore, ruoli intercambiabili nella transtelevisione.

Obiettivo: cambiare. Almeno esteriormente, almeno a telecamere accese.

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La TV nel pallone: l’interdipendenza fra calcio, piccolo schermo e spettatore (tesi)

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Parte della cosiddetta Transtelevisione ha la sua essenza nello sport, che è diventato sempre più spettacolo.
Il piccolo schermo decide orari delle partite e influenza ormai la visione di qualunque evento sportivo.
La tesi di Mariella Lamonica, in discussione mentre leggere queste righe, analizza come ci sia sempre poi interazione sopratutto tra calcio e tv e tra calcio e spettatori (sempre meno seduti sui gradini dello stadio e sempre più su comodi divano casalinghi o meno comode seggiole di bar).
La Lamonica come casi simbolo ha scelto due programmi di ieri e di oggi: Campioni e Calciatori. Nella prima, il pubblico poteva scegliere anche quali giocatori mandare in campo.
La seconda trasmissione (sorta di spin off di Ginnaste) è uno docu-reality nel quale si sono seguiti i baby calciatori della Fiorentina. Un caso interessante che ha portato le telecamere anche negli spogliatoi della Primavera. Non si salva più nessuno…
Ad maiora