Schettino

La cronaca nera nella giostra mediatica: il caso dell’isola del Giglio

Le notizie degli ultimi giorni (con il cedimento di uno dei cassoni che tengono a galla il relitto)  hanno riportato alla ribalta della cronaca il naufragio della Costa Concordia. Proprio la mediatizzazione di questo drammatico naufragio è al centro della tesi in discussione in queste ore alla Statale di Milano.

Raffaele Panfili parte dal passato raccontando il ruolo della cronaca nera nella stampa italiana per passare ad analizzare cosa sia diventata l’informazione nell’era dell’immagine. La spettacolarizzazione dell’affondamento della nave da crociera è al centro della tesi raccontando come il circo mediatico si sia concentrato su quanto accaduto. La focalizzazione ha trovato un perfetto capro espiatorio: il comandante Schettino, sostituito in queste ore da un altro personaggio su cui sembrano ricadere tutte le colpe del Paese: Gennaro ‘a carogna.

Un volta che il circo dei giornalisti ha tolto le tende non si ferma però  l’attenzione dell’opinione pubblica intorno al caso e scatta il cosiddetto “turismo dell’orrore”. La crescita dei giornalieri sui traghetti verso il Giglio testimonia come la tv abbia lo stesso ruolo delle lampadine per le falene notturne. Conta sola differenza che queste ultime non si fanno selfie con una nave affondata alle spalle.

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#zappingmondiale dalla crisi che spegne i riscaldamenti all’amore di Pasolini per Roma

Fiom in piazzaMolti più pezzi di quanti prevedessi intorno all’Italia sui siti mondiali.
Partiamo dalla Frankfurter Allgemeine che in home page ha una foto del corteo di sabato della Fiom e un titolo che parla di “milioni di italiani in difficoltà”, aggiungendo che, causa crisi, un italiano su cinque non può riscaldare l’appartamento. Se almeno arrivasse ‘sta maledetta primavera!
Sky News ha invece in bella evidenza il rinvio a giudizio per Capitan Schettino. Il processo inizia il 9 luglio.
Un tema prettamente culturale campeggia sul Pais: l’amore di Pasolini per Roma. Il tutto perché Barcellona dedica al tema una mostra al Centro de Cultura Contemporánea.
Si parla di Cannes sulla Zeit, raccontando – in maniera critica – il nuovo film di Valeria Bruni Tedeschi.
Vari quotidiani approfondiscono invece l’argomento (a me caro) social network. Al Aabiya racconta delle misure di sicurezza adottate da Twitter dopo gli attacchi degli hacker vicini al regime siriano. L’Indipendent spiega invece che i giovani stanno abbandonando Facebook per approdare a Twitter. Era ora.
Per lo sport, El Mundo raccoglie le bellicose dichiarazioni di Alonso prima del GP di Montecarlo, mentre il Guardian celebra la vittoria di tappa di Visconti al Giro d’Italia.
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Dalle Torri Gemelle alla Costa Concordia: impariamo a disobbedire

Sulla vicenda della Costa Concordia si sono spese già troppe parole.

Ne aggiungo poche anche io.

Solo per sottolineare che l’effetto Schettino eliminerà, per qualche tempo, dal nostro parlare, tutte le espressioni figurate “marinaresche”. Addio ad esempio a Essere sulla plancia di comando (cambieranno anche il titolo di Zack e e Cody?) o Tenere la barra a dritta.

Segno dei tempi.

Ma è la scena mandata in onda da Rainews che mi ha fatto venire in mente quanto successe alle Torri Gemelle.

Questo il video retwittato dal Tg3:

Inutile dire che chi, ubbidendo all’autorità (gli Schettino sono più diffusi di quanto si possa e si voglia ammettere) tornò in cabina (come la coppia in viaggio di nozze, messa in salvo dopo un giorno) ha rischiato la vita.

Il grande Eduardo Galeano ricorda un episodio forse secondario, ma certo istruttivo dell’attentato dell’11 settembre: “Pochi lo sanno, ma quando l’aereo ha investito la seconda Torre gli altoparlanti all’interno dell’edificio hanno iniziato a diffondere istruzioni per far tornare gli impiegati ai loro posti. Tutti avevano cominciato a correre giù per le scale, disperati, cercando di scappare, eppure gli altoparlanti hanno trasmesso l’ordine di tornare indietro … Beh, si sono salvati quelli che hanno disobbedito. Io credo che il punto sia qui: in un mondo alla rovescia, dove anche gli ordini sono dati alla rovescia. È indispensabile saper disobbedire. Sono ordini nemici della vita umana, della natura, dei valori più belli in cui possiamo credere. Dobbiamo imparare a disobbedire con astuzia, con abilità, per riuscire a scovare quelle piccole crepe a partire dalle quali è possibile scardinare il sistema”.

Imparare a disobbedire.

Per salvarsi dagli Schettino che ci circondano.

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