Dietro la campagna di stampo razzista contro i frontalieri italiani si è scoperto esserci l’Udc, il partito conservatore elvetico. Non avendo molta presa sull’elettorato ticinese, si è inventato questa iniziativa fatta di immagini in cui ci paragona a topi che vanno oltre confine ad alimentarsi del formaggio svizzero.
Non siamo soli: ce l’hanno anche con i romeni.
L’apposito sito merita una visita:
La campagna dell’Udc è costata 30mila franchi svizzeri, che forse sarebbe stato meglio dare in beneficenza. Chessò ad Haiti o al Pakistan.
A questa iniziativa hanno replicato anonimi italiani (i giornali locali dicono varesini) che hanno allestito in quattro e quattr’otto un blog intitolato “Bala i vacc”. Gli svizzeri che avevamo tacciato di razzismo, ci hanno accusato di sessismo, chiedendo l’intervento di Frattini come da noi era stato tirato per la giacchetta il ministro elvetico.
Peccato solo che il sito italiano: www.balaivacc.it sia già sparito.
Le cantonali in Svizzera sono l’anno prossimo. Ne vedremo delle belle.
Ricordando però a tutti (inuit esclusi) che siamo sempre terroni a qualcuno.
E visto che siamo in campo di topi (i cui avversari sono i gatti, non le vacche) ecco cosa scriveva Salamov nei suoi Racconti della Kolyma: “Avevamo tutti l’impressione di essere un topo, un topo mezzo morto che il gatto-destino aveva lasciato sfuggire dalle sue sgrinfie per giocare ancora un pochino. Perché no – anche i topi non hanno nulla contro questo genere di gioco: lo sappia il gatto”.
Ad maiora.