Una delle tesi in discussione oggi alla Statale di Milano affronta il rapporto non sempre facile tra la televisione e la scienza. Di programmi. Lisa Varalli, nel suo studio prende in esame 43 programmi scientifici rintracciabili nei palinsesti delle tv italiane. Più della metà di questi programmi sono in onda sulle televisioni a pagamento a dimostrazione che la scienza, se ben fatta, ben presentata è un “prodotto” interessante da vendere al grande pubblico.
Varalli parte dall’analisi degli Angela (sorta di totem della divulgazione scientifica in Italia) con i loro storici programmi sulle reti del servizio pubblico. Ma analizza anche e soprattutto quelle nuove trasmissioni che hanno reso ancora più appetibile la scienza a un vasto pubblico. Di qui la conduzione affidata a personaggi noti ma anche e soprattutto quelli pop che cercano un maggiore coinvolgimento del pubblico a casa, proponendogli sorta di sondaggi, sul modello (inutile) del migliore in campo alla fine delle telecronache di calcio.
Insomma, un elaborato come mostra l’evoluzione (o involuzione) della comunicazione scientifica nel nostro paese.
Ad maiora