Paola Rizzi

STOP LUKA, NATALLIA RADZINA A “METRO”

Seconda intervista italiana per Natallia Radzina questa volta per il quotidiano gratuito “Metro”. Andrà in pagina domani, giornata dedicata alla libertà di stampa.
Intervistata da Paola Rizzi, caporedattrice del quotidiano, la giornalista bielorussa ha soprattutto raccontato come è riuscita a fuggire dagli arresti domiciliari in Bielorussia e come continua il lavoro di informazione dalla Lituania, dove si è trasferita – da rifugiata politica – insieme alla redazione di Charter ’97.
Al sito lavorano tuttora otto persone (coraggiose) in gran parte rifugiate all’estero; alcuni rimangono, sotto copertura, a perenne rischio di arresto, a Minsk.
La Radzina ha ricordato come tanti oppositori siano stati scarcerati da Lukashenko anche per la crisi economica. “I prigionieri politici – ha spiegato – vengono usati dal regime come arma di scambio. Ne scarcerano pochi alla volta in cambio di finanziamenti europei” (e l’Europa dice Natallia, continua a considerarlo un interlocutore credibile anziché imporre sanzioni economiche, cui si oppone anche Berlusconi, “amico di tutti i dittatori”).
Ora in cella ce ne sono 15 di dissidenti, tra loro il leader dell’opposizione Sannikov, condannato a 5 anni di carcere. L’unica colpa: aver organizzato le proteste contro il regime dopo le elezioni-truffa del dicembre 2010.

Per capire quel che succede in Bielorussia, vi aspettiamo domani alle 18.30, anche con Vera Stremskovskaja.
Ad maiora.

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