L’Aquila

Una gita virtuale fuori porta: a #laquilapernoi

So che è pasquetta e che i più sono impegnati nel cercare di smaltire gli eccessi di ieri e altri si preparano a grigliate all’aperto (sperando che il vento non li porti via).

Ma la gita fuori porta ideale oggi è a L’Aquila.
Chi non può materialmente andarci, segua su twitter l’hashtag lanciato dalla Ventisettesima ora #laquilapernoi.

O vada direttamente sul blog del Corriere:
http://www.corriere.it/27esimaora/Laquila/index.shtml

Non dimentichiamole, non dimentichiamoli.
Ad maiora

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Il terremoto aquilano e quel peso sul cuore

Oggi come allora avevo il turno di alba. E stamattina come tre anni fa, sentire la notizia del terremoto aquilano al Gr1 delle 5 mi ha dato un colpo al cuore.

Mano a mano che passarono le ore si capì la gravità di quell’onda tellurica. Diedi immediata disponibilità e, nel volgere di qualche giorno, partii verso l’Aquila insieme al collega e amico Ermanno Generali.

Oltre ai servizi per la Rai, da quel giorno partì in qualche modo questo blog. Queste le mie impressioni d’allora su Onna:

http://sites.google.com/site/andreariscassiit/le-foto-di-onna

Ci sono tornato con gli studenti di gironalismo in Abruzzo. Perché, dopo la violenza della natura, quella “umana” della mancata ricostruzione (ma anche del mancato allarme alla popolazione) è diventato un altro buco nero del nostro paese.

Mentre i giovani cronisti battevano in lungo e in largo l’Abruzzo, io andai a Sulmona per la presentazione di un libro che non ho mai dimenticato:

https://andreariscassi.wordpress.com/2010/12/18/morire-per-un-30-nel-paese-delle-veline/

In Abruzzo (perché è dal letame che nascono i fiori) ora ho molti amici.

Gli stessi a cui penso in questo 6 aprile.

Domandandomi ogni volta come fece qualcuno, quel giorno, a ridere.

E come hanno fatto, tanti altri, in questi anni a dormire sonni sereni.

Ad maiora

Ps. Quando in queste ore sento parlare di “terremoto nella Lega” mi vengono i brividi.

Ma non si può pensare prima di usare queste metafore??

FANGO SULLE MAGLIETTE. L’ALTRA FACCIA DELL’ITALIA

Ricevo dall’amica Emanuela questa lettera appello sul dopo alluvione ligure.
Come per dopo il terremoto aquilano (dove pure parecchi ridevano alle 3.32) anche in questo caso si è vista la faccia migliore del paese. La stessa che non fa quasi mai notizia.
Quella che – solo per fornire un esempio- ogni notte, 365 giorni l’anno, fa andare avanti migliaia di ambulanze.
Mostriamo a tutto il mondo anche l’Italia col “fango sulle magliette”.

Ad maiora.

…………..

Ciao a tutti,

come molti di voi sanno mi sono trovata in questi giorni, in maniera direi puramente casuale, a gestire una pagina di facebook che ha aiutato nel coordinamento di migliaia di volontari che hanno ripulito e stanno ripulendo la città di Genova dopo il drammatico disastro dell’alluvione.
La pagina è letteralmente esplosa in poche ore, tanto che se ne è parlato su diversi media, anche nazionali.
A noi non interessa che girino i nostri nomi, né tantomeno diventare delle star.
Ci fa piacere, però, che passi un’immagine positiva della nostra generazione e della risorsa che i social media rappresentano per riscattarci.
Per questo mi piacerebbe che qualcuno di voi, grazie al lavoro che fate, ci desse una mano a portare questa testimonianza anche fuori dall’Italia, che troppe volte all’estero è stata dipinta in maniera volgare o umiliante.

Se condividete il mio pensiero, contattatemi.

Grazie 🙂

Emanuela
http://www.facebook.com/fangosullemagliette

Protesta contro Snam a Sulmona

Convegno all’Aquila contro il gasdotto adriatico

Un’assemblea per dire no al Gasdotto Rete Adriatica (che la Snam sta per realizzare lungo la dorsale appenninica) si terrà domani mattina, 8 maggio, a L’Aquila all’Auditorium Elio Sericchi.

All’incontro parteciperanno anche docenti universitari, esperti in materia ambientale e energetica, e otto parlamentari, i rappresentanti delle associazioni che si battono contro il progetto oltre naturalmente ad amministratori locali e regionale di tutte le aree interessate dal mega gasdotto che dovrebbe portare verso nord il gas del South Stream (italo-russo, anzi ora russo-tedesco-francese e anche italiano).

L’evento, promosso dal Gruppo interregionale antigasdotto col Comune dell’Aquila (il gasdotto passerà anche nel cratere sismico), servirà ad approfondire le ragioni alla base della scelta, da parte della Snam, di far passare la rete sulla dorsale appenninica che va da Brindisi a Minerbio (Bologna), passando per i territori comunali di Sulmona e L’Aquila. Ma anche a capire i motivi della mobilitazione dei rappresentanti istituzionali e delle popolazioni dei territori interessati, dapprima solo attraverso comitati spontanei, per portare avanti le ragioni del no all’infrastruttura.

Ad maiora.

Macerie dentro e fuori, per non dimenticare gli studenti aquilani uccisi dal sisma

“Macerie dentro e fuori” del collega (della Tgr Abruzzo) Umberto Braccili non è un libro facile da leggere. Scritto insieme all’associazione vittime universitarie del sisma (Avus) racconta 13 storie di altrettanti studenti morti nel crollo delle case in cui vivevano la notte del 6 aprile di due anni fa.

Un piccolo ma importante volume che parlando (anche attraverso le foto allegre, di vita studentesca, come quelle di solito compaiono su Facebook) dei ragazzi morti durante il terremoto aquilano, li fa in qualche modo rivivere. I proventi del volume finanziano la battaglia legale che alcuni dei genitori – che hanno perso una figlia o un figlio – hanno intrapreso. Da un lato contro chi ha costruito le “case di burro” che spezzato la vita di tante persone. Dall’altro con chi non avrebbe allarmato la popolazione prima del devastante terremoto, preceduto – lo ricordete – da un lunghissimo sciame sismico.

Proprio oggi c’è l’udenza del processo per il crollo della casa via Gabriele D’Annunzio 4 all’Aquila dove ha perso la vita Nicola Bianchi, classe 1986, studente di Biotecnologie. A febbraio ci sarà invece l’udienza per valutare se mandare a processo chi era preposto a dare l’allarme.

Le 13 storie non si possono leggere una dietro l’altra. Più volte occorre lasciare il libro e prendere un po’ d’aria perché la rabbia che ti sale in corpo non trova sfogo semplicemente con quattro lacrime. Amici e parenti dei ragazzi morti sotto le macerie recitano come un mantra che le vittime si sentivano tranquille, che non continuavano a ripetere che non c’era motivo di allarmarsi, che ormai si erano abituati a quelle scosse e quasi ci ridevano su. Così in tanti erano quella domenica sera all’Aquila. Chi per seguire le ultime lezioni prima di Pasqua, chi per trasformare un 28 rifiutato in un 30.

Ma Nicola, Daniela, Tonino, Martina Benedetta, Gabriele, Carmelina, Ivana, Maurizio, Sara, Michele, Enza, Maria e Roberta – ovunque siano – non potranno non essere orgogliosi di come i loro genitori si stiano battendo per trovare un senso a quelle morti. Per cercare quella giustizia che tanti di noi si ostinano a sperare sia terrena.

Ad maiora

Umberto Braccili

Macerie dentro e fuori

Associazione Avus

Prezzo: offerta libera

(Per richiederlo: maceriedentroefuori@gmail.com o avus6aprile2009@pec.it )