“Macerie dentro e fuori” del collega (della Tgr Abruzzo) Umberto Braccili non è un libro facile da leggere. Scritto insieme all’associazione vittime universitarie del sisma (Avus) racconta 13 storie di altrettanti studenti morti nel crollo delle case in cui vivevano la notte del 6 aprile di due anni fa.
Un piccolo ma importante volume che parlando (anche attraverso le foto allegre, di vita studentesca, come quelle di solito compaiono su Facebook) dei ragazzi morti durante il terremoto aquilano, li fa in qualche modo rivivere. I proventi del volume finanziano la battaglia legale che alcuni dei genitori – che hanno perso una figlia o un figlio – hanno intrapreso. Da un lato contro chi ha costruito le “case di burro” che spezzato la vita di tante persone. Dall’altro con chi non avrebbe allarmato la popolazione prima del devastante terremoto, preceduto – lo ricordete – da un lunghissimo sciame sismico.
Proprio oggi c’è l’udenza del processo per il crollo della casa via Gabriele D’Annunzio 4 all’Aquila dove ha perso la vita Nicola Bianchi, classe 1986, studente di Biotecnologie. A febbraio ci sarà invece l’udienza per valutare se mandare a processo chi era preposto a dare l’allarme.
Le 13 storie non si possono leggere una dietro l’altra. Più volte occorre lasciare il libro e prendere un po’ d’aria perché la rabbia che ti sale in corpo non trova sfogo semplicemente con quattro lacrime. Amici e parenti dei ragazzi morti sotto le macerie recitano come un mantra che le vittime si sentivano tranquille, che non continuavano a ripetere che non c’era motivo di allarmarsi, che ormai si erano abituati a quelle scosse e quasi ci ridevano su. Così in tanti erano quella domenica sera all’Aquila. Chi per seguire le ultime lezioni prima di Pasqua, chi per trasformare un 28 rifiutato in un 30.
Ma Nicola, Daniela, Tonino, Martina Benedetta, Gabriele, Carmelina, Ivana, Maurizio, Sara, Michele, Enza, Maria e Roberta – ovunque siano – non potranno non essere orgogliosi di come i loro genitori si stiano battendo per trovare un senso a quelle morti. Per cercare quella giustizia che tanti di noi si ostinano a sperare sia terrena.
Ad maiora
Umberto Braccili
Macerie dentro e fuori
Associazione Avus
Prezzo: offerta libera
(Per richiederlo: maceriedentroefuori@gmail.com o avus6aprile2009@pec.it )
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