Italia dei Valori

Contrordine: Giulio Cavalli continuerà ad avere la scorta

Umberto Bossi tempo fa, ai giornalisti che gli chiedevano conto di alcune sue sparate, spiegava che, non avendo i soldi per fare sondaggi, faceva dei test per vedere la reazione.

È un principio mutuato dal principio (“per vedere l’effetto che fa”) contenuto nella bellissima “Vengo anch’io, non tu no” di Enzo Jannacci: http://www.youtube.com/watch?v=C0TlHcQAbLg

Ho avuto la stessa impressione leggendo la notizia che, dopo aver annunciato che sarà tolta, verrà invece mantenuta la scorta a Giulio Cavalli, l’attore lodigiano minacciato da alcuni mafiosi dopo i suoi spettacoli teatrali nei quali prende in giro Cosa Nostra.

Cavalli, che in questi giorni ha mantenuto sempre un profilo basso, conferma la notizia e sul suo sito (giuliocavalli.net) chiede “per questioni di opportunità, di rispetto verso la mia famiglia, di attenzione verso le forze adibite alla mia tutela e per la mia sicurezza che si eviti di alzare i toni e si eviti ogni speculazione”.

Sarebbe stato, comunque, curioso che una scorta affidata quando Cavalli era solo un attore, gli fosse tolta ora che la sua visibilità è aumentata, essendo stato eletto nelle liste dell’Italia dei valori al Consiglio regionale lombardo (lo stesso dove siede Nicole Minetti).

Evidentemente, come scrive oggi il Corriere “i rischi che corre l’attore sono parsi ancora significativi”.

Giulio in un sms scrive: “Noi continuiamo comunque”.

Ad maiora.

Tolta la scorta a Giulio Cavalli

Quando ieri mattina ho intervistato Giulio Cavalli, attore lodigiano minacciato dalla mafia, cui è stata concessa una scorta, aveva due agenti al suo seguito. Oggi si è appreso che il servizio di tutela gli verrà revocato. Giulio, che da qualche mese è stato eletto al Consiglio Regionale lombardo nelle liste dell’Italia dei Valori, tramite il suo sito (www.giuliocavalli.net) cerca di smorzare le polemiche: “E’ vero che ho ricevuto informale comunicazione sulla scelta dell’Ucis di Roma di revocare il mio servizio di tutela ma non credo, non voglio, e vi chiedo di non strumentalizzare o amplificare la notizia per rispetto per me e per la mia famiglia che ha già pagato troppo”. E aggiunge: “Ho grande rispetto per le istituzioni e per le molte persone che con me (e come me) sono in questa nostra grande battaglia, per questo credo che incagliarsi su questo particolare sia irrispettoso nei confronti dei molti che in prima linea rischiano quotidianamente la propria incolumità”.

L’attore prestato alla politica si riferisce “ai testimoni di giustizia, ai magistrati, ai cronisti al fronte e a tutti gli uomini di parola (che mi onoro di avere tra i miei amici) e che ho visto troppo spesso dover elemosinare protezione per sé e per le loro famiglie”.

Immediate le polemiche con Di Pietro che esprime solidarietà e presenta un’interrogazione a Maroni e gli europarlamentari dell’Idv Sonia Alfano (che, nell’esprimere “incredulità e sdegno” ricorda come invece Emilio Fede abbia la scorta) e De Magistris che parla di “segnale inquietante che desta preoccupazione e amarezza”.

La speranza è che, anche in vista degli interessi scatenati dall’Expo, si sappia valutare il da farsi e si mantenga una forma di protezione per l’attore impegnato in politica e per la sua famiglia.

Ad maiora