Anpi

Reggio Emilia, celebrazione 8 settembre (2015) con qualche polemica

A Reggio si celebra l’8 settembre, con l’ambiguo armistizio che diede il via alla Resistenza. La commemorazione (alla quale hanno partecipato il Sindaco e il Prefetto) è gestita dall’onorevole Otello Montanari (partigiano, allievo e amico di Nilde Iotri, deputato comunista, noto anche per il Chi sa parli, sul Triangolo rosso).
Al termine del suo intervento gli contestano di non aver fatto parlare l’Anpi. Montanari riprende la parola è si infervora annunciando il ritiro dalle attività.
A ruota interviene Giacomo Notari, presidente Provinciale dell’Anpi e noto partigiano reggiano, che cerca di riportare il treno sui binari.
Qui il video di quanto accaduto: 

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Milano, vilipesa lapide partigiana

Nella notte qualcuno ha tolto la corona d’alloro posta (a circa 3 metri da terra) sulla lapide di Attilio Oldani, socialista ucciso dai fascisti 90 anni fa:
http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/scheda.asp?ID=175
La corona, in mille pezzi, è sparsa in tutta via Canonica.
Un altro triste segnale in vista del 29 aprile.
Ad maiora

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Inaugurata la lapide ai tre partigiani di via Moncucco, a Milano

Lapide
La stele, posta dall’Anpi Barona, va a sostituire le lapidi che in queste anni sono andate perse per ristrutturazioni e abbattimenti.
All’inaugurazione – nel Parco La Spezia – anche l’Anpi della Provincia di Milano e presidente e consiglieri del Consiglio di Zona 6.
Qui il video sulla (bella mattinata):

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Domani commemorazione di tre partigiani a Milano

ANPI Barona LOGORicevo e volentieri pubblicizzo questa iniziativa organizzata dagli amici dell’Anpi (Barona).
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L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) – Milano – Sezione Barona invita le Istituzioni Cittadine, i Partiti, le Associazioni ed i Comitati in indirizzo alla cerimonia di inaugurazione della stele commemorativa dedicata ai “TRE PARTIGIANI”:

BOSSI LUIGI – 23/11/1922 ; deportato e morto ad Ebensee Mauthausen il 23/4/1945
LOMBARDI ATTILIO – 22/2/1925 ; fucilato dai fascisti il 26/10/1944
STURARO ALVEZ – 31/5/1926 : fucilato dai fascisti il 16/12/1944

La cerimonia avrà luogo a Milano 28 Settembre 2011 alle ore 11,00 presso il parco di Via Moncucco, 29

Alle ore 21,00 c/o il teatro Edi-Barrio’s in Piazzale Donne Partigiane a Milano, lo spettacolo teatrale: “Orazione Civile per la Resistenza-La Rossa Primavera” di e con Daniele Biacchessi ed i Gang:

Umberto Ceva e la sua targa. Da conservare.

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“Di qui il 30 ottobre 1930 Umberto Ceva, cospiratore antifascista, muoveva verso il carcere e la morte sulle vie del sacrificio eroicamente additando agli oppressori e ai dimentichi la liberta’. 1900-1930”
Recita così la lapide che vedete fotografata qui sopra e davanti alla quale passo spesso, in via Bramante a Milano.

E’ una figura cui – anche per ragioni di legami amicali con la sua famiglia – sono particolarmente affezionata quella di Umberto Ceva, chimico milanese, antifascista di Giustizia e libertà, che – dopo essere arrestato dall’Ovra – si suicidò in carcere per non fare i nomi di altri cospiratori, tra i quali anche la spia che lo fece arrestare.
Perché racconto questa storia oggi?
Perché due giorni fa, passando vicino alla lapide ho notato che nell’edificio sul cui muro è stata posta la targa, è in fase di ristrutturazione. Anzi, verrà abbattuto, come recentemente successo per l’enorme palazzo ex Enel di via Procaccini.

L’edificio che ora verrà tirato giù – lo dico per i milanesi – è quello occupato qualche lustro fa dal Bulk, il cui sgombero – nel 2000 – sembrò di un’urgenza mai più rimandabile.
Il Bulk non c’è più, ma che ne sarà della targa per Umberto Ceva, ho chiesto agli amici dell’Anpi?
Mi hanno risposto che da tempo stanno seguendo la vicenda e che l’azienda che si occupa dei lavori ha assicurato che avrà cura della lapide. Ma che qualche pressione mediatica avrebbe fatto comodo.

Eccomi dunque (qui e non solo).

La storia di Umberto Ceva è particolarmente simbolica anche per il tradimento subito.
Sul caso, dopo la liberazione, si spese il grande Ernesto Rossi che scrisse un libro contro il traditore, Carlo del Re, una “spia del regime”.

Il ricordo di Ceva a Milano non si spense con la sua morte. La vedova, Elena Valla, anch’essa antifascista (e collaboratrice delle Energie Nove di Gobetti) è stata letterata e apprezzatissima docente.

Meglio quindi che quel pezzo di storia di Milano raccontato da quella lapide non scompaia.

Ad maiora

Ps. (scritto a fine agosto) Il Comune di Milano mi ha contattato e spiegato che è stato deliberato un progetto per salvare la lapide e ricollocarla. Non ho dubbi che sarà così.

Ad maiora