Torno ancora sul caso di cui mi sono occupato due giorni fa, ossia la gestione mediatica dell’assassinio, a Firenze, di Ashley Olsen. L’americana uccisa aveva 35 anni. Ora hanno fermato il presunto assassino, uno “spacciatore straniero” di 25 anni. Il virgolettato è tratto dal titolo del Corriere, cui farebbe bene ricordare che anche l’assassinata è straniera. Ma forse essendo “americana” e non “senegalese” gode, anche da morta, di uno status speciale.
Insisto invece ancora sul concerto di giovinezza (tema peraltro caro al fascismo) sul quale ho scritto nel precedente post.
Perché oggi l’articolo sul principale quotidiano del paese cade nello stesso difetto di due giorni fa, anzi ci mette il carico.
Perché la donna assassinata (35 anni) viene definita per tre volte “ragazza”. Mentre il presunto assassino (25 anni) oltre a essere definito “presunto killer” (come se fosse un assassino appartenente a qualche clan mafioso) viene chiamato “uomo”. Insomma, un modo di affrontare questo caso di cronaca nera davvero superficiale e discutibile.
Ad maiora
Ps. Dario Fo, intervenendo ieri a Milano, ha espresso dubbi sulla candidata sindaco del Movimento 5 stelle per il capoluogo: “la ragazza che è stata scelta non mi convince”. Patrizia Bedori ha 52 anni…