Il suo “Introduzione al Liberalismo” è stato uno dei libri che con più semplicità spiegava i fondamenti di una politica di cui poi tanti si sono detti fedeli senza avere la benché minima idea di cosa fosse. Valerio Zanone era liberale quando nessuno lo era. Anzi, un liberale “di sinistra”, di quei (pochi) che nella Seconda Repubblica non scivolarono sulla china berlusconiana. Di quelli che ricordavano sempre come la Rivoluzione Liberale era quella di Piero Gobetti e non dell’oligopolista di Arcore.
Per tanti giovani liberali, Valerio Zanone è stato una sorta di Maestro Jedi, con la sua calma olimpica, con la sua bonomia, con i suoi sorrisi. Credo abbia partecipato a ognuna delle piccole iniziative culturali che, con altri amici, avevamo organizzato a Milano e Roma: da Libertà futura a Moralità provvisoria, fino alle prenotazione dei libri gobettiani.
Valerio Zanone è sempre stato un filosofo prestato alla politica, quella del passato, quella nella quale ti riconoscevi o comunque rispettavi. Quella che era migliore di te.
Dire che Valerio ci mancherà è banale. Ci manca invece quel mondo. Ogni volta che qualcuno di questi incredibili personaggi ci lascia, ti rendi conto di come nessuno sia in grado di sostiturli. Davvero come Jedi in via d’estinzione.
Che la terra ti sia lieve, caro Valerio.
Ad maiora