Month: dicembre 2014

Analisi del 2014: Gibilterra e dintorni

I folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2014 per questo blog.

Ecco un estratto:

Il Museo del Louvre riceve 8,5 milioni di visitatori ogni anno. Questo blog è stato visto circa 71.000 volte nel 2014. Se fosse un’esposizione al Louvre, ci vorrebbero circa 3 anni perché lo vedessero altrettante persone.

Clicca qui per vedere il rapporto completo.

Parassitismo

Brodskij non attende ai doveri del cittadino sovietico riguardanti la produzione dei beni di consumo e di uso personale, cosa che si evince dal fatto che ha spesso cambiato occupazione. Era stato avvertito in tal senso dalla milizia nel 1961 e nel 1962 e in tali occasioni prometteva di trovare un lavoro stabile, ma ciò non avvenne e continuò a leggere e scrivere e recitare durante delle serate i suoi versi decadenti. Dalla relazione della commissione per il lavoro con i giovani letterati si evince che Brodskij non è un poeta. Lo hanno giudicato i lettori del giornale “Vecernyj Leningrad”. Per questo motivo la corte applicando il decreto 4 maggio 1961 stabilisce di inviare Brodskij al confino per cinque anni dove dovrà lavorare in modo stabile.

Sentenza del processo contro Iosif Brodskij per parassitismo, tenuto a Leningrado nel 1964. Trentatré anni dopo, nel 1987, il poeta (nel frattempo obbligato a emigrare negli Stati Uniti) vinse il Premio Nobel per la Letteratura, “per una produzione onnicomprensiva, intrisa di chiarezza di pensiero e intensità poetica”. Il poeta è sepolto sull’isola di San Michele, a Venezia.
La sentenza è tratta da Storia del dissenso sovietico di Marco Clementi, Odradek Edizioni, Roma 2007.

Buon Natale a chi legge, a chi scrive. A chi pensa.

Ad maiora

Factual Entertainment, dagli zoo umani ai reality televisivi

C’erano una volta gli zoo umani, frutto esibizionista del colonialismo che portava in madre patria esemplari di “selvaggi” per mostrare come fossero incompatibili con la nostra “civiltà”. Erano soggetti da mettere in mostra per far vedere cosa fosse l’Altro, che necessitava di rieducazione.

Ora gli zoo umani sono scomparsi (quelli degli animali, purtroppo no) ma l’esposizione mediatica dell’Altro, unita alla ricerca della spettacolarizzazione di sé hanno trovato il loro sbocco naturale in tv, nei reality prima e ora nel factual entertainment, che trova la sua collocazione naturale nei canali del digitale terrestre.

Di questo si occupa la tesi di Rachele Bonzi, oggi in discussione alla Statale di Milano. Un bel lavoro (accompagnato anche da un interessante sondaggio) nel quale si spiega la genesi di questo genere di rappresentazione televisiva nel quale si mettono in mostra difetti e abilità di persone comuni, si racconta l’ordinario, esplorandone però le intimità. E’ un genere televisivo che, come spiega la laureanda, catalizza il voyeurismo diffuso, nella duplice veste di spettatore e attore, ruoli intercambiabili nella transtelevisione.

Obiettivo: cambiare. Almeno esteriormente, almeno a telecamere accese.

Ad maiora

Mafia russa. Nascita, ascesa e radicamento di una minaccia che estende i suoi tentacoli ben oltre i confini della ex cortina di ferro

ANNAVIVA.org

Dopo aver aperto una finestra sulla mafia russa con il libro e la testimonianza di Pino Scaccia, intendiamo proseguire nel cammino di conoscenza della criminalità sovietica attraverso la presentazione di due tesi universitarie

MARTEDI’ 16 DICEMBRE 2014 – ore 19.30

Libreria Popolare – Via Tadino 18 – MILANO

CRIMINALITÀ ORGANIZZATA TRANSNAZIONALE: L’ASCESA DELLA MAFIA RUSSA
di Sarah Mazzenzana

LA MAFIA RUSSA IN ITALIA
di Carmela Racioppi

I testi delle tesi sono disponibili sul sito http://www.stampoantimafioso.it (area tesi)

Al termine della presentazione, aperitivo solidale a favore della Cooperativa Il Pellicano per il centro Grand Maman in Costa d’Avorio

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