Day: 29 Maggio 2014

Infotainment e spettacolarizzazione del dolore: analisi dei casi Scazzi, Rea e Gambirasio

La tv del dolore in Italia ha origine con la diretta della tragedia di Vermicino. Da questo punto (analizzato qualche tempo fa da un bel libro di Veltroni) è partita Silvia Santambrogio per analizzare (nella sua tesi di Comunicazione dell’Università degli studi di Milano) quello che è stato definito il passaggio dalla paleo alla neotelevisione.

Vermicino ha messo sotto gli occhi i tutti la forza che la televisione ha nei confronti dell’opinione pubblica (e della politica). Se ne era intuita la forza ai tempi del monopolio statale, è deflagrato con l’arrivo della tv commerciale.

L’essere umano da sempre, dai tempi delle tragedie greche, è interessato al dolore altrui. La tv ha incentivato tale curiosità con la forza delle immagini. Immagini che lasciano sempre meno spazio all’immaginazione. Come avvenuto nelle tre tragedie (private) che sono state raccontate con dettagli morbosi in tanti programmi tv e che sono al centro di questo interessante lavoro.

Ad maiora