Mentre il mondo ha i suoi occhi verso l’Ucraina (dureranno un battito di ciglia, ahinoi) non si ferma la repressione putiniana contro le opposizioni russe.
Il Tribunale di Mosca ha infatti riconosciuto colpevole otto manifestanti per gli scontri al termine della manifestazione “Marcia dei milioni”. Il corteo, autorizzato, si svolse a Mosca per contestare Putin, il giorno prima la sua terza incoronazione a presidente di tutte le Russie. Era il 6 maggio 2012 e ricordo bene come tutti i presenti dovettero scappare di fronte alle cariche degli Omon, le truppe speciali (post-sovietiche, ma con lo stesso nome d’allora) che a migliaia difendevano il Cremlino da una pacifica manifestazione (che finì con incidenti).
Gli otto, che sono rimasti in cella da allora, sono stati condannati per aver partecipato agli scontri e per resistenza a pubblico ufficiale.
In loro favore in questi mesi si sono svolte varie manifestazioni delle opposizioni, tutte represse dalle forze dell’ordine.
Anche oggi c’è stata una manifestazione (non autorizzata) per chiedere la “liberazione dei prigionieri politici”. Le forze di sicurezza non hanno perso l’occasione: 231 gli arresti, sui 400 presenti.
Ad maiora
