A pochi chilometri da dove si svolgono le gare invernali, si fa già il bagno in mare. Oggi 14 gradi. Proprio la città giusta per ospitare i Giochi invernali.
Ad maiora
Day: 12 febbraio 2014

Tra Conte e Banchi
La Juve di Conte si fa raggiungere sul 2-2 dal Verona (dopo aver concluso sul 2-0 il primo tempo) e l’allenatore va su tutte le furie. Via il giorno di riposo e faccia a faccia con tutti i giocatori a Vinovo, il mattino dopo. L’allenatore non vuole cali di tensione della squadra anche se è ampiamente prima in classifica.
Venerdì sera la Milano del basket è avanti di 16 punti contro Sassari nei Quarti di finale della Coppa Italia, che tutti i commentatori (e i bookmakers) dicono sia pronta a vincere (dopo 18 anni di assenza). La squadra di Meo Sacchetti (che poi conquisterà meritatamente il
titolo, primo nella storia della Sardegna) nel secondo tempo fa suo l’incontro e vince di 2 punti eliminando lo squadrone sponsorizzato Armani. Coach Banchi si dice deluso. I giocatori (primi in classifica in campionato) vengono normalmente convocati per l’allenamento di lunedì (ieri). Qui trovano gli ultrà che contestano lo scarso impegno e invitano la dirigenza a tenere sotto controllo i giocatori. Dopo la sconfitta infatti il capitano della squadra, Alessandro Gentile (ma non solo) avrebbe postato un video di una festa alla quale ha partecipato. Usiamo il condizionale perché dopo un comunicato della curva (molto critico, che annunciava lo sciopero del tifo), l’account del giocatore su Instagram è stato cancellato.
Lo scorso 19 gennaio l’Udinese (siamo tornati al calcio) perde 3 a 2 in casa contro la Lazio, dopo essere stata in vantaggio e ave giocato parte del match con un uomo in più (ma un Profeta in meno). La sera alcuni giocatori bianconeri postano (sempre su Instagram) una foto in cui stanno facendo baldoria, malgrado la sconfitta. Il giorno dopo gli ultrà si presentano all’allenamento e si fanno sentire, contestando il poco attaccamento dei giocatori alla maglia. Guidolin promette interventi (magari limitando l’uso dei social network, croce e delizia dei nostri tempi).
L’Udinese vince poi 3 delle successive quattro partite (una in Coppa Italia, prima di perdere ieri sera a Firenze e venire eliminata in semifinale).
Vedremo nel week end (ma anche prima, visto gli impegni di Eurolega) se pagherà più l’atteggiamento punitivo di Conte o quello più amicale di Banchi.
Ad maiora
Verso #staffettaMi #cityrunners con Davide Cassani
Chi corre più o meno costantemente sa quanto conti, oltre alla preparazione fisica, quella motivazionale. Quante volte, in giornate come queste, piovose e fredde, si è rinunciato all’allenamento. Lo stesso pensiero che si affaccia però quando fa troppo caldo o si è troppo stanchi, e via dicendo.
Proprio su quali chiavi chiavi utilizzare per superare questi ostacoli, questa innata (almeno per me) pigrizia, si è incentrato il primo (per il sottoscritto, secondo per gli altri) incontro di #cityrunners, il gruppo di giornalisti e blogger che Adidas ha deciso di preparare in vista della Maratona di Milano, anzi più precisamente per le Staffette, che sono l’elemento caratterizzante della corsa milanese del prossimo 6 aprile.
Per motivarci, all’Aspria Harbour Club, sono arrivati due esperti in materia: il mental coach Patrizio Pintus e Davide Cassani, ex professionista del ciclismo (sia corso, sia commentato, per la Mamma Rai) da qualche settimana CT della nazionale di ciclismo.
Non sapevo che quest’ultimo, dopo le corse in bicicletta si sia dato a quelle a piedi. Con risultati davvero buoni: maratone sempre sotto le tre ore. Ha mantenuto in buona sostanza gran parte della fibra atletica che lo contraddistinse nei suoi anni sulle due ruote (e chi lo ha visto provare i tracciati da tanti Giri d’Italia con le telecamere al seguito lo aveva già intuito).
Davide (spalleggiato da Patrizio) ci hanno dato un po’ di dritte su come vincere la pigrizia. Il primo dei consigli, almeno per quel che mi riguarda, è quello di allenarsi con costanza, di non saltare nemmeno un allenamento. Questo è l’unico modo per migliorarsi (e far circolare le endorfine). Se si ha poco tempo, basterà anche quello. L’importante è uscire a correre (Cassani raccontava che a volte torna addirittura a casa di corsa, quando non ha il tempo materiale per andare al parco). E occorre approfittare di ogni occasione possibile per fare allenamento: anche le scale di casa o del lavoro vanno bene.
La corsa, come ha ben spiegato Cassani, è una gara con se stessi. Ed è quindi su noi stessi che bisogna lavorare. Ascoltando il corpo e portandolo dove vogliamo. Senza forzarlo, per evitare di farsi male (soprattutto alla mia veneranda età).
Per stimolare l’atleta che è in noi l’altro consiglio è quello di iscriversi alle gare, in modo da avere dei traguardi da raggiungere.
In questo caso verso la Maratona di Milano, con la staffetta. Mancano solo 52 giorni. Ora devo trasmettere l’entusiasmo di questi incontri di Adidas ai miei tre soci per la corsa del 6 aprile: Cristina, Francesca e Luca, uno dei team che correrà per Europe Assistance.
Ad maiora