Quest’anno sono andato alla tradizionale consegna delle civiche benemerenze di Milano per ragioni affettive.
Alcuni dei premiati hanno infatti a che fare con me.
Il primo è Nando dalla Chiesa, cui la città ha, finalmente, riconosciuto l’impegno antimafia.
Ho un debito di riconoscenza inestinguibile con Nando. Dopo i miei genitori (ai tempi di Società civile) è stato il primo adulto a credere in me, a darmi una possibilità. Se sono giornalista, lo devo (anche) a lui. Per questo, da 30 anni non l’ho mai perso di vista, non l’ho mai abbandonato, gli sono sempre stato al fianco.
Qui la premiazione:
http://www.youtube.com/watch?v=jzi7NFSQXQo&feature=share&list=UUOqMKmLDtju7Zkrxd6wZB9Q
La seconda medaglia d’oro che mi tocca da vicino, anche per ragioni professionali è quella a Denise Cosco, la figlia di Lea Garofalo. Grazie a Libera, in questi anni ho seguito la vicenda dell’omicidio della testimone di giustizia. La cronaca dei suoi funerali, pubblici, nel centro di Milano, è stato l’ultimo – per me davvero toccante – servizio che ho fatto prima di passare a Raisport.
Qui la premiazione (senza Denise, sotto protezione), dopo la standing ovation:
http://www.youtube.com/watch?v=wn8wnO0BYmY&feature=share&list=UUOqMKmLDtju7Zkrxd6wZB9Q&index=1
Tra i premiati a me cari c’è anche Massimo Mapelli, anzi don Massimo. Con lui, per anni, grazie alla Casa della carità, ho girato in lungo e in largo i campi Rom della città:
http://www.youtube.com/watch?v=dtVOQDngfIQ&feature=share&list=UUOqMKmLDtju7Zkrxd6wZB9Q
Chiudo con la storia di un attestato consegnato alla famiglia (nella foto) che da molti lustri produce di ghiaccioli Kociss (piccola storica azienda milanese). Ho scoperto questa vicenda grazie a Filippo Solibello di Caterpillar. Poi dopo aver fatto il servizio per il Tg regionale, ho saputo (grazie a Maurizio Baruffi e Andrea Fanzago) che la città ha voluto riconoscere tra i suoi cittadini benemeriti anche questa famiglia arrivata dalla Puglia tanti anni fa.
Figli, anzi fratelli, di una città che sento ancora mia.
Ad maiora