La tesi di Claudia Vaghi, in discussione oggi, all’Università degli studi di Milano si occupa della “immagine di Milano”, ossia del trattamento mediatico della città lombarda, dagli anni ’50 ai giorni nostri.
Lo studio si svolge su tre piani. Si inizia con quello cinematografico, per capire – anche in base alle location scelte in città – quale immagine sia stata impressa sulle pellicole del cinema, dal neorealismo fino a Checco Zalone.
Il secondo piano è quello pubblicitario. La città ha ereditato per almeno un decennio la sua immagine da uno spot: quello del Ramazzotti e della città da bere.
Infine i più tradizionali tg, quelli della Rai in questa analisi. Dove la Vaghi ha mostrato come, anche in questo caso, la città abbia spesso una immagine distorta, frutto dell’attenzione spasmodica per i grandi eventi (Prima della Scala, Settimana della Moda e – immaginiamo – a breve Expo) a scapito di una quotidianità che spesso è tutt’altro.
Ad maiora