Day: 12 ottobre 2012

Un paese da commissariare

O capitano! Mio capitano!...

Ancora l’enessimo colpo di scena dopo il video choc del minore trascinato brutalmente da agenti in borghese. La questura di Padova ha deciso di passare al contrattacco e denunciare i parenti

La zia e il nonno materni del bambino di 10 anni prelevato nei giorni scorsi dalla sua scuola a Cittadella su ordine del tribunale dei Minori di Venezia sono stati segnalati dalla questura di Padova alla magistratura: le ipotesi di reato sono oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale e inosservanza di un provvedimento dell’autorità giudiziaria. Secondo fonti investigative, a disposizione dei magistrati c’è anche un secondo video che dovrebbe aiutare a chiarire la vicenda.

Il sottosegretario De Stefano ha inviato un’informativa alla camera per chiarire la vicenda: La madre del bambino prelevato dalla polizia dalla scuola elementare di Cittadella, in provincia di Padova, in altre due episodi aveva impedito l’esecuzione del provvedimento dei magistrati che prevede l’allontanamento del minore…

View original post 431 altre parole

L’ispettore di #Padova e il Marchese del Grillo

La poliziotta di Padova ha riassunto in poche parole decenni di prevaricazione di uno Stato che dovrebbe essere nato per difendere i cittadini.
“Io sono un ispettore, lei non è nessuno” è la versione moderna del Marchese del Grillo, dove la giustizia è amministrata in base al potere e alla forza: “io so io, e voi non siete un cazzo.
Noi continuiamo a non essere un cazzo, di fronte al potere e ai soprusi.
Continuiamo a non essere nessuno, come precisato dalla poliziotta. Ma siamo dotati di telefonino con telecamera e possiamo riprendere, per esempio, come si “ferma” un bambino.
Poco fa in radio ascoltavo delle polemiche sulla trasmissione del video (e si dovrebbe invece fare un monumento a Federica Sciarelli). Dove si dimentica che il problema è come l’hanno portato in comunità. Non l’immagine del suo fermo.
E ho sentito pure il ministro Cancellieri lanciare un appello ai genitori del piccolo perché smettano di litigare e pensino al bene del minore.
Dove al ministro non risulta chiaro che deve preoccuparsi di quel che fanno i suoi agenti (e ispettori) non dei genitori del bimbo.
Infine le scuse di Manganelli. Pelose in quanto tardive.
E poi, diciamolo, senza quel video della zia, sarebbero mai arrivate?
Se i parenti del cucciolo “arrestato” fossero andati in caserma o in questura a protestare, qualcuno avrebbe detto: noi siamo noi. E voi non siete un cazzo.
Dunque: que viva lo smartphone!
Ad maiora

20121012-073559.jpg