Day: 6 ottobre 2012

Valentino Valentini. L’uomo-ombra di Silvio a Mosca

Ieri è comparso tra i testimoni della difesa del processo sul Ruby Gate, ma è scivolato via come la pioggia sul vetro.

Eppure Valentino Valentini è un personaggio chiave dell’entourage berlusconiano.

Classe 1962, bolognese, Valentini è stato allevato in Publitalia, poi assunto come interprete al Parlamento europeo (ora è in aspettativa). Sulla via di Bruxelles trova Silvio Berlusconi che lo assume come proprio segretario personale.

La fedeltà paga e Valentini sbarca in Parlamento nel 2001. Non si registrano particolari attività d’aula. Mai un interpellanza o un intervento in assemblea.

La sua vera attività è mantenere la rete di rapporti tra Eni e Gazprom, tra Berlusconi e Putin. Anche il presidente russo lo ama, tanto da insignirlo dell’onorificenza dell’Ordine di Lomonosov. Ignote le motivazioni.

Valentini, sconosciuto ai più nel nostro paese, è invece monitorato dagli americani. Nei cablogrammi pubblicati da Wikileaks, l’allora ambasciatore americano Spogli lo descrive così: “Valentino Valentini, un membro del Parlamento e una sorta di uomo ombra che opera come uomo chiave di Berlusconi a Mosca, praticamente senza staff o segreteria. Valentini, che parla russo e va a Mosca diverse volte al mese, appare frequentemente al fianco di Berlusconi quando si incontra con gli altri leader. Che cosa faccia a Mosca durante le sue frequenti visite non è chiaro, ma si vociferi che curi gli interessi di Berlusconi in Russia”.

Valentini, che dà del tu a Putin, dopo le rivelazioni di Wikileaks, replica dal Kazakistan il 2 dicembre 2010 (dove si trova in visita con Berlusconi e Bonaiuti) a chi lo accusa di “frequenti viaggi a Mosca”: “Al di là di alcuni titoli maliziosi, basta leggere per intero i rapporti filtrati da Wikileaks per capire di cosa si tratti: chiacchiere di corridoio della politica. Sui rapporti con la Russia non c’è nulla di misterioso, come ho più volte avuto modo di argomentare direttamente all’ambasciatore Spogli durante numerose colazioni nella sua residenza di Villa Taverna”.

Scrive invece Stefano Feltri sul Fatto quotidiano del 3 dicembre 2010: “Quel che è chiaro è che questo deputato bolognese di 48 anni è considerato una specie di ministro degli Esteri ombra, qualifica che stava per essere formalizzata dopo le elezioni del 2008 quando Valentini era pronto per diventare sottosegretario alla Farnesina con delega all’Europa. Poi la cosa è saltata, perché il ministro avrebbe percepito la nomina di Valentini come un commissariamento di fatto da parte di Palazzo Chigi. Così Valentini ha conservato quello status informale di consigliere della Presidenza del Consiglio che gli permette di avere maggiore autonomia d’azione. Nessuno sa quante lingue parli, chi dice cinque, chi sette o otto. Adesso che il suo nome è finito sui giornali di tutto il mondo, per Valentini sarà un po’ più complesso muoversi con la discrezione a cui si era abituato negli ultimi anni”.

In realtà, anche ieri è scivolato via. Come un’ombra

Ad maiora

Da #Ruby al #Trota. Così fan tutte.

Rassegna stampa random.

Ruby divide la stampa.

Da Repubblica: “Ruby, flop dei testimoni: Nipote di Mubarak? Alla cena non se ne parlò”.

Dal Giornale: “I testimoni confermano: Il Cav parlò di Ruby al vertice con Mubarak”:

Da L’Eco di Bergamo: “Il sosia di Maradona arraffa la pistola mentre lo arrestano”. E’ successo a Caprino. L’hanno poi steso col calcio della pistola. Un’altra.

Dal Corriere: “Affidata al papà. No, alla madre. Una ragazzina tra due giudici. Tiene un blog per stare con il genitore, ma la sua volontà non conta. A quattordici anni, contesa tra New York e Pisa”.

Ah, molti giornali hanno in prima pagina l’arresto di Yoani Sanchez. Ma è stata liberata nella notte.Carta invecchiata un secondo dopo essere stata stampata.

E a proposito di blogger. Da La Provincia di Varese: “Trota diffamato. Blogger colpevole”. Dovrà dargli 5mila cucuzze.

Chiudo col Giornale, che magari non comprate: “Altro che ‘mal di testa’. Ora sono le donne ad avere il chiodo fisso”. L’occhiello, davvero non banale: “Così fan tutte. Basta tabù tra le lenzuola”: Pagina 18 è tutta dedicata al tema. L’alto pezzo, sui vip: “E pure le brave ragazze vogliono ‘farlo strano’. Da Clerici a Cuccarini: fioccano le confessioni hard delle star per famiglie”.

Che sia un buon sabato, per loro e per voi.

Ad maiora