La repressione Oltrecortina, qualche anno fa.
Bulgaria, 1959-1962.
“A quell’epoca non c’erano più “fascisti’, ma c’era sempre bisogno di nemici interni: su dava quindi la caccia ai ragazzi e alle ragazze non conformisti. In particolare a quelli che ballavano e si vestivano “come in Occidente”, vale a dire, per i maschi, con i pantaloni stretti. La polizia faceva irruzione nelle feste danzanti e chiedeva ai maschi di togliersi i pantaloni senza toccare le scarpe. Quelli che non ci riuscivano venivano portati via e selvaggiamente picchiati nei commissariati. Alla seconda “infrazione”, per misura di sicurezza venivano mandati in un campo di concentramento, senza mai essere citati a giudizio. Il campo di concentramento, a Lovetech, era una cava di pietra: la metà dei detenuti c’è morta grazie alle premure dei guardiani.”
Tzevan Todorov, Di fronte all’estremo (Garzanti)
Ad maiora