La tirannia russa contro Navalny, il Beppe Grillo russo

Oltre alla repressione contro le Pussy Riot, in questi giorni la tirannia putiniana sta cercando di eliminare dalla scena politica una dei principali oppositori: Aleksei Navalny.
Il blogger che ha avviato lo sgretolamento del regime di Russia Unita con i tweet nei quali diceva “basta al partito dei ladri e dei malfattori” è nel mirino della giustizia politica russa.
Come in tutti questi patetici casi, l’accusa è sempre la stessa mossa a Khodorkovsky: appropriazione indebita.
Il titolo di Russia oggi è già una mezza condanna, Navalny sotto scacco:
http://russiaoggi.it/articles/2012/08/07/navalny_sotto_scacco_17015.html
Non crediamo che il grande blogger si spaventerà per queste cose.
Lui denuncia tutto in pubblico, tutto in rete.
Come quando, qualche ora fa, ha trovato microspie nel suo ufficio (anti-corruzione). Le ha fotografate e postate:
http://www.developingreport.it/2012/08/07/alexei-navalny-spiato-pubblica-la-foto-di-una-microspia-su-twitter/
Intanto i giovani Balilla putiniani (Nashi) chiedono che Navalny sia escluso dal Cda di Aeroflot, dove è appena stato nominato:
http://www.tmnews.it/web/sezioni/nuovaeuropa/PN_20120807_00121_NE.shtml
L’oligarca che l’ha indicato per quel posto (Lebedev) starebbe pensando di lasciare la Russia di Putin:
http://www.diariodelweb.it/Articolo/Mondo/?d=20120803&id=258098
Dubito che il blogger (il Beppe Grillo russo) scelga questa strada: continuerà a combattere anche se lo metteranno (di nuovo) in cella.
Ad maiora

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