La morte in campo. Ripresa in tv. È informazione questa?

Piermario Morosini del Livorno colpito da infarto è morto sul campo di Pescara.
Fabrice Muamba del Bolton colpito da infarto a Londra è poi miracolosamente sopravvissuto.
Non sono le uniche differenze tra i due casi.
La tv inglese nel momento in cui ha capito la gravità della situazione ha “staccato” le telecamere.
Ho mostrato, qualche settimana fa, il video agli studenti della Statale (una delle quali su twitter poco fa mi ricordava l’episodio, chiedendomi conto del diverso atteggiamento in Italia). Per fare capire come il racconto possa essere fatto anche senza morbosità. Che la drammaticità possa essere racchiusa anche in un tifoso con le mani nei capelli, l’arbitro che si mangia le unghie e i calciatori affranti:

Veniamo in Italia oggi. Videocrazia imperante e dissennata.
Il giocatore bergamasco collassa in campo e le telecamere indugiano. A lungo.
Vediamo il messaggio cardiaco. I giocatori affranti. Si “fa spettacolo” anche di questo.
E le immagini le rivediamo ai tg e continueremo a vederle anche domani.
Che informazione è questa? Cosa aggiunge al “racconto” l’ultimo rantolo di un ragazzo di 25 anni?
Non stupiamoci poi che ci sia turismo dell’orrore al Giglio come ad Avetrana.
Quelli arrivano solo in un circo nel quale noi giornalisti siamo diventati i fenomeni da baraccone.
Ad maiora.

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10 comments

  1. Hai perfettamente ragione! Anch’io non ho condiviso questa ricerca accanita “dell’ultimo rantolo”. E ancora di più non mi è piaciuta poi la scelta di ricordare gli altri atleti caduti in campo in questi anni, sempre mostrando “l’ultimo rantolo”. Purtroppo la tv italiana cerca di far spettacolo proprio con queste disgrazie… dalla Concordia… ad Avetrana e i casi irrisolti… e li porta avanti a oltranza (ne parlavamo proprio a Comunicazione scientifica con la Professoressa Bruno). La drammaticità può essere giustamente espressa in altre forme… e così il ricordo, magari mostrando questi ragazzi sorridenti e non distesi su un campo attornianti da medici e paramedici.

  2. La diretta Sky (non certo i tg) può avere la scusante della mancanza di tempo per riflettere, della mancanza di una policy su questo tema, invece trovo molto più grave l’atteggiamento di quei quotidiani e siti (il Piccolo in edicolo e Repubblica.it sul web ad esempio) che hanno messo in copertina il primo piano di Morosini straziato dall’infarto. Non ci sono scusanti. E vediamo l’Ordine cosa dice

    1. Hai ragione. La policy delle tv inglesi è di evitare immagini drammatiche anche in diretta. Nel dubbio staccano sui tifosi. I tg non sono giustificabili. Come i siti. Hai ragione.

  3. Ho i brividi… vedere gli ultimi momenti di vita di quel ragazzo mi fa davvero stare male. chissà la ragazza (20 anni appena) come si sente. non è bastato dover fare il riconoscimento del corpo, ora è obbigata a vedere certe immagini. mi chiedo: ma qualcuno pensa a lei e a tutti gli altri che il giovane calciatore ha lasciato?
    http://simonabrambilla.wordpress.com/2012/04/15/la-deriva-viodecratica-calpesta-la-dignita-delle-persone-15/

  4. Pienamente d’accordo Andrea! Ho scritto un articolo a riguardo sul mio blog (SoloSapere), su cui scrivo di svariati argomenti, e in poche ore si è scatenato un tam tam di risposte incredibile. Un’espansione virale incontrollata, che non ha trovato eguali in altri articoli di denuncia sociale o politica, come i “bond della morte” giusto per fare un esempio, vicenda ben più scandalosa. Perchè fondamentalmente alla maggior parte delle persone in Italia è questo che interessa: la spettacolarizzazione della morte, le lacrime della ragazza ventenne di fronte a una bara, l’ultimo respiro agonizzante in diretta tv.
    Ti invito a leggere il mio articolo e a scrivere cosa ne pensi, se ti va: http://solosapere.com/2012/04/14/morte-morosini-tutti-i-campionati-sospesi-decisione-assurda/
    Grazie. A presto.

    1. Letto. Hai ragione. C’è una spettacolarizzazione della morte.
      Quando uccisero Sandri, lontano dalle telecamere, furono fermate alcune partite solo per l’intervento (non pacifico) degli ultrà. E poi, come ricorda il collega Luca Bertelli, hanno stoppato anche i campionati amatoriali. Sai quanti calciatori muoiono su quei campi senza che a nessuno freghi niente?

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