Piermario Morosini del Livorno colpito da infarto è morto sul campo di Pescara.
Fabrice Muamba del Bolton colpito da infarto a Londra è poi miracolosamente sopravvissuto.
Non sono le uniche differenze tra i due casi.
La tv inglese nel momento in cui ha capito la gravità della situazione ha “staccato” le telecamere.
Ho mostrato, qualche settimana fa, il video agli studenti della Statale (una delle quali su twitter poco fa mi ricordava l’episodio, chiedendomi conto del diverso atteggiamento in Italia). Per fare capire come il racconto possa essere fatto anche senza morbosità. Che la drammaticità possa essere racchiusa anche in un tifoso con le mani nei capelli, l’arbitro che si mangia le unghie e i calciatori affranti:
Veniamo in Italia oggi. Videocrazia imperante e dissennata.
Il giocatore bergamasco collassa in campo e le telecamere indugiano. A lungo.
Vediamo il messaggio cardiaco. I giocatori affranti. Si “fa spettacolo” anche di questo.
E le immagini le rivediamo ai tg e continueremo a vederle anche domani.
Che informazione è questa? Cosa aggiunge al “racconto” l’ultimo rantolo di un ragazzo di 25 anni?
Non stupiamoci poi che ci sia turismo dell’orrore al Giglio come ad Avetrana.
Quelli arrivano solo in un circo nel quale noi giornalisti siamo diventati i fenomeni da baraccone.
Ad maiora.