Uno dei principali leader dell’opposizione al putinismo Serghei Udaltsov ha iniziato uno sciopero della fame dopo l’ennesima condanna che ha ricevuto: questa volta a dieci giorni di carcere (in dicembre, sempre con le stesse accuse, ne aveva trascorsi quindici).
Il leader del Fronte di sinistra ha compiuto il “grave reato” di un corteo non autorizzato alla fine della manifestazione dell’opposizione di sabato scorso a Mosca. Ha disubbidito all’ordine di andare a casa. Con questa ultima accusa è stato condannato a un ammenda di 1000 rubli (una quarantina di euro) anche il più aggressivo blogger sulla scena, Alexei Navalny.
Ma la notizia più grave della giornata è la condanna a cinque anni di carcere per Alexei Kozlov, uomo d’affari che il regime russo accusa di frode. In aula, al momento della lettura della sentenza, decine di sostenitori di Kozlov hanno urlato “vergogna!” alla corte.
L’uomo (sposato con la giornalista Olga Romanova, collaboratrice della Novaja) è un attivista dei diritti umani. Il suo caso è diventato un affaire internazionale:
http://en.wikipedia.org/wiki/Alexei_Kozlov_(businessman)
Anche l’associazione Annaviva sta cercando di salvare un uomo d’affari dall’estradizione in Russia. Ivan Kostin, le cui sorti verranno decise il 3 aprile al Tribunale di Milano, se estradato, sarà – con o senza prove – condannato.
Ad maiora