Day: 2 marzo 2012

#presidenzialiRussia a cena con gli oppositori

Che poi l’oppositore era uno solo. E non vuole nemmeno farsi chiamare così.
L’opposizione non è opposizione. È un movimento civile, spiega infatti Boris Dolgin che cura il sito polit.ru.
Gli chiedo cosa succederà dopo la vittoria domenicale di Putin e lui mi risponde che la vittoria non è del tutto scontata: 90 su 100. Ma è ottimista.
Quel che cambia spiega, poi (ma sto brutalmente sintetizzando) è che Putin non ha più quel gruppo sociale granitico che in questi anni l’ha sostenuto.
Parti di quelle elites dice Boris, sono passate all’opposizione (ma non si chiama così). Parte è rimasta con Putin, ma dialoga con la piazza.
Una piazza che, mi spiega Pietro Marcenaro, senatore Pd, qui a fare l’osservatore elettorale, esprime richieste basilari (pre-politiche): dignità e rispetto. Difficili da confutare. Da contrastare.
Il giocattolo putiniano si è rotto quando, dopo 12 anni di guida del paese, Putin e Medvedev hanno annunciato che si sarebbero scambiati gli incarichi.
La gente (soprattutto quella più giovane) si è sentita defraudata del diritto di scelta.
E così ora, ovunque, compaiono (almeno qui a Mosca) simboli di insofferenza verso Putin.
Che, per spiegarla calcisticamente, domenica rischia di vincere senza convincere.
Annaviva sarà qui per capire quel che accade.
Ad maiora.

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#turismoresponsabile Annaviva nell’orfanotrofio di Khodorkovsky

Quando una grande delegazione di Confindustria andò a Mosca mandammo una lettera ricordando come, da queste parti, la libertà di impresa è garantita solo se affine al partito al potere. Ricordando il caso di Mikhail Khodorkovsky, imprenditore, da anni nelle celle russe, ufficialmente per frode. In realtà perché non ha piegato la testa davanti a Putin.
Venimmo ignorati. Gli affari sono affari.
Annaviva ha deciso, in questo viaggio moscovita di turismo responsabile, di andare a trovare i genitori dell’ex oligarca. Che non sono due pensionati qualsiasi.
Su mandato del figlio gestiscono infatti un orfanotrofio fuori Mosca. Secondo i progetti dell’imprenditore il posto avrebbe dovuto accogliere 1000 bambini. Il suo arresto ha limitato a meno di duecento il bacino.
Yukos, la società di Khodorkovsky, è stata fagocitata dal regime russo. Al banchetto hanno partecipato anche Enel ed Eni. Peccato perché la figura di questo magnate ricorda quella di Mattei.
Questa attenzione al sociale mi ha fatto venire in mente un liberale come Adriano Olivetti.
In questi due video, la mamma di Khodorkovsky spiega come è nato l’orfanotrofio (che qui chiamano liceo) e il direttore spiega quali e quanti bimbi ospita.

Annaviva continuerà a mobilitarsi per la liberazione di Mikhail Khodorkovsky, prigioniero politico della Russia di Putin.
Ad maiora

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