Day: 3 novembre 2011

STOP LUKA, NATALLIA RADZINA A “METRO”

Seconda intervista italiana per Natallia Radzina questa volta per il quotidiano gratuito “Metro”. Andrà in pagina domani, giornata dedicata alla libertà di stampa.
Intervistata da Paola Rizzi, caporedattrice del quotidiano, la giornalista bielorussa ha soprattutto raccontato come è riuscita a fuggire dagli arresti domiciliari in Bielorussia e come continua il lavoro di informazione dalla Lituania, dove si è trasferita – da rifugiata politica – insieme alla redazione di Charter ’97.
Al sito lavorano tuttora otto persone (coraggiose) in gran parte rifugiate all’estero; alcuni rimangono, sotto copertura, a perenne rischio di arresto, a Minsk.
La Radzina ha ricordato come tanti oppositori siano stati scarcerati da Lukashenko anche per la crisi economica. “I prigionieri politici – ha spiegato – vengono usati dal regime come arma di scambio. Ne scarcerano pochi alla volta in cambio di finanziamenti europei” (e l’Europa dice Natallia, continua a considerarlo un interlocutore credibile anziché imporre sanzioni economiche, cui si oppone anche Berlusconi, “amico di tutti i dittatori”).
Ora in cella ce ne sono 15 di dissidenti, tra loro il leader dell’opposizione Sannikov, condannato a 5 anni di carcere. L’unica colpa: aver organizzato le proteste contro il regime dopo le elezioni-truffa del dicembre 2010.

Per capire quel che succede in Bielorussia, vi aspettiamo domani alle 18.30, anche con Vera Stremskovskaja.
Ad maiora.

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STOP LUKA, NATALLIA RADZINA A RADIO 24

Natallia Radzina è arrivata in Italia. Domani alle 1830 (Ostello Bello, via Medici 4, Milano) sarà ospite di AnnaViva per un convegno sulla Bielorussia.
La giornalista (finita in carcere e ora rifugiata politica in Lituania) stamattina è stata intervistata da Gigi Donelli di Radio 24: andrà in onda sabato alle 1930 nella trasmissione “30 minuti in cronaca”.
Nel corso della lunga chiacchierata col collega, la Radzina ha ricordato con rammarico la visita di Berlusconi a Minsk che servì a dare forza al regime. Molto critica anche verso l’Unione europea che non fa azioni concrete, ma solo dichiarazioni: “Ma è inutile chiedere a un dittatore di diventare buono”.
La responsabile della sezione bielorussa di Charter ’97 ha spiegato che il governo russo ha ormai abbandonato quello bielorusso. Anche questo elemento sta mettendo in grosse difficoltà l’economia della Bielorussia, dove “vivere è molto pesante”, sia per l’inflazione galoppante sia per la repressione che limita fortemente i diritti umani. Internet, ha concluso la giornalista, è l’unico strumento per capire veramente quel che succede nel paese. Perciò il governo sta cercando di mettere sotto controllo la rete.
Il tour tra le testate italiane prosegue.
Vi aspettiamo domani pomeriggio.
Ad maiora.

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