MA LA MORTE DI SIC E’ SOLO UN EVENTO SPORTIVO?

Ho atteso i giornali di questa mattina prima di valutare due tg nazionali di ieri sera. Due tg che non solo si rivolgono a pubblici diversi ma che sembrano rappresentare due diverse Italie. Mi riferisco a Studio Aperto e al Tg3.
Il primo, ieri alle 1830, era praticamente in toto dedicato alla morte di Marco Simoncelli in Malesia. Collegamenti dalla Romagna, copertine, contro copertine, musica triste, foto e twitteraggi vari. Il pezzo migliore era decisamente quello dedicato a come i colleghi dello Sport avevano accolto e gestito in diretta la notizia della morte di un ragazzo con cui da anni dividevano trasferte ed emozioni. Italia Uno da anni segue il motociclismo e quindi questo tg-dedicato poteva sembrare una sorta di dovere aziendale. Ma è invece proprio la strategia editoriale di questo telegiornale: la morte attira pubblico, ti fa identificare con la vittima. La morte giovane poi avvicina pubblico giovane. È la storia – secolare – dell’eroe chiamato presto al fianco degli dei. Era successo anche qualche tempo fa con la morte (anch’essa accidentale) di Pietro Taricone.
Il Tg3 ha scelto, ieri come sempre, un’altra linea. Mezzo tg dedicato a una (sempre annunciata, quasi auspicata) crisi di governo: questa volta sul nodo delle pensioni. Su questi aspetti, invece, Studio aperto scivola via (e non per caso) come se fossero brevi interruzioni rispetto alla “notizia del giorno”: ieri Sara Scazzi, oggi Marco Simoncelli.
Torniamo al Tg3: quella che per Studio aperto è l’apertura, per il telegiornale di Bianca Berlinguer, è invece un pezzo impaginato in coda. Il servizio parte alle 19.30, quando ormai sono partiti i “titoli di coda”. Niente fiori e cartelli per Sic (visti abbondantemente di là) ma un’analisi tecnica (e un po’ fredda) dell’incidente, per capirne la dinamica, per svelarne le cause. Servizio che mancava invece in Studio aperto. In fondo, che importa come muoiono gli “eroi”?
Sulla gran parte dei quotidiani oggi, Simoncelli non compare nemmeno più in prima. É relegato nelle cronache sportive.
Ma siamo sicuri si sia trattato solo di un “evento sportivo”?
Si ha idea di quanti andranno oggi e domani alla camera ardente e giovedì ai funerali? Una parte d’Italia che difficilmente potrà identificarsi coi quotidiani in edicola e con qualche tg.
Ad maiora.

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