Day: 3 ottobre 2011

ELSA K. AL TEATRO DEL BORGO TUTTO ESAURITO PER LA PRIMA DELLE TRE SERATE

A tre giorni dalla prima al Teatro del Borgo di Milano, è arrivata ora la notizia che la serata del 6 ottobre è già tutta esaurita.

Sperando di riempire la sala anche le altre due sere (7 e 8 ottobre, sempre alle 21) vi invito a prenotarvi al più presto…

Ad maiora

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EL’SA K:

Di Andrea Riscassi

regia di Alessia Gennari,

con Alessia Gennari,

con Fabio Paroni, Sara Urban e Paola Vincenzi,

musiche di Federico Gon

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musiche di Federico Gon.

 

6, 7, 8 ottobre 2011 – ore 21

EL’SA K debutta a Milano in occasione dell’anniversario della morte della giornalista russa Anna Politkovskaja, assassinata il 7 ottobre 2006 sul portone della sua casa a Mosca, dopo essersi schierata contro la politica di Vladimir Putin e aver condotto una battaglia in nome della libertà di informazione e in difesa dei diritti umani.

L’opera teatrale, scritta daAndrea Riscassiper la regia di Alessia Gennari, narra la vicenda di El’sa Kungaeva, giovane cecena stuprata e uccisa dopo essere stata rapita da una pattuglia di soldati russi guidati dal colonnello Jurij Budanov. Di El’sa Kungaeva, del suo omicidio e della violenza consumatasi sul suo corpo si era a lungo occupata Anna Politkovskaja.

In scena tre voci. Una maschile, a riportare i fatti, i documenti, l’oggettività (vera o presunta) della vicenda raccontata, e due femminili, quella di El’sa e quella di Anna. Due voci femminili “in assenza”, corpi e voci della memoria e della storia.

A essere rievocato nel testo non è solo il caso di El’sa, così come non è solo il lavoro di Anna Politkovskaja: a ricrearsi, per frammenti, è la più ampia vicenda che riguarda il conflitto russo-ceceno e alcune fra le implicazioni politiche, sociali e umane di quella guerra ancora latente. El’sa e Anna, entrambe portatrici della propria verità e della propria tragedia, sono compresenti sulla scena ma non si parlano mai. Si evocano l’una con l’altra. Ognuna con le proprie parole, con la propria consapevolezza e umanità, permette all’altra di raccontare e raccontarsi entro un impossibile dialogo fra morti.

Mettere in scena questo dialogo è fare del teatro il luogo deputato per la memoria attraverso una finzione che si fa cruda e amara rappresentazione del reale. E’ fare del palcoscenico lo spazio del ricordo, della possibilità di una ricostruzione e ricomposizione della verità.

Per info e prenotazioni: saraurban@lattoria.it

SCHACHMAN AKBULATOV “TESTIMONE DI PACE”

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa bella notizia che arriva dagli amici di “Memorial”.

Ad maiora

Siamo lieti di comunicarvi che il Premio “Testimone di pace”, assegnato dalla città di Ovada, che ha ottenuto il patrocinio della Presidenza della Repubblica, è stato quest’anno conferito a Schachman Akbulatov, che è stato direttore di Memorial Groznyj fino al 2009 ed è attualmente rifugiato politico in Francia.

Schachman Akbulatov nasce  il 17 maggio 1961 a Temirsk, regione di Aktjubinsk in Kazakhstan in una famiglia di deportati ceceni. Nel 1985 si laurea in Storia presso l’Università ceceno-inguscia di Grozny. Dal 1985 al 1992 svolge l’attività di insegnante in Kazakhstan. Nel 1993, con la sua famiglia, rientra in Cecenia. Durante il primo conflitto russo-ceceno (1994/1996) prende attivamente parte alla vita politico-sociale della Cecenia in funzione antibellica. Al termine del conflitto ottiene incarichi di carattere politico preso il parlamento ceceno. Alla fine del 2000, subito dopo lo scoppio del secondo conflitto ceceno, accetta l’invito di lavorare per il centro per la Difesa dei Diritti Umani “Memorial” a Nazran (Repubblica dell’Inguscezia). Nel 2003 si laurea in Giurisprudenza presso l’Università statale di Grozny. Nel 2004 diventa direttore dell’ufficio “Memorial” di Nazran e coordinatore operativo di “Memorial” per il Caucaso del Nord. Da maggio 2008 a dicembre 2009 dirige l’Ufficio “Memorial” di Grozny.

In seguito alle minacce ricevute dopo gli assassini di Natalia Estemirova (di cui era il superiore) e Zarema Sadulaeva, viene inserito nelle liste dei difensori dei diritti umani da porre sotto protezione. A metà dicembre 2009 “espatria” in Francia con tutta la famiglia ed ottiene lo status di profugo.