Day: 16 giugno 2011

Omicidio Rea: a caccia di un colpevole

Spero che Salvatore Parolisi sia colpevole dell’omicidio della moglie Melania Rea. Perché se non è stato lui questo accanimento mediatico nei suoi confronti è davvero insopportabile.

Nei servizi televisivi (tg e approfondimenti vari) è diventato prima testimone e oramai il principale sospettato. Non è così (per ora) per la Procura ma per il circo mediatico che si è installato tra Abruzzo e Marche non ci sono dubbi.

La sua vita (anche se non finirà in carcere) è stata – diciamo così – rivoltata come un calzino. Le amanti, le soldatesse, la sua auto, andava o meno a correre e quanto erano felici prima e quanto poco poi. Tutto è stato messo sul piatto.

Persino l’arresto di una soldatessa (connessa alla criminalità organizzata, ai Casalesi) della stessa caserma dove Parolisi lavora è stato ricollegato a lui.

Per la tv non vale la presunzione di innocenza ma di colpevolezza. È chi è sospettato che deve dimostrare che non centra. Se entri nel tritacarne mediatico è poi difficile uscirne. È una specie di gioco di specchi dove ogni notizia viene fatta rimbalzare su più sponde. Dove alla fine la pallina finisce sempre in buca.

Sta succedendo lo stesso anche con calciopoli. Ogni tanto esce un nome che con un plateale effetto eco viaggia di valle in valle (anche grazie ai siti internet e ai social network) fino a una smentita. Che non è tempestiva quanto il flusso ininterrotto di notizie. Che si rincorrono anche se non succede nulla.

Sul nulla si fondano molti servizi. Dettati dal fatto che in loco ci sono giornalisti e mezzi per dirette. Nelle cronache alla fine vi fanno intuire che c’è qualcosa che non va. Anche se non possono dirvelo direttamente. Innanzitutto perché non hanno elementi (ossia prove) per la conferma.

Insomma, speriamo che un vento nuovo arrivi anche nel giornalismo italiano.

Ad maiora.