Day: 11 giugno 2011

Lapide per Budanov

Omicidio Budanov: autorità russe parlano di “provocazione”

Quando nel 2006 fu ammazzata Anna Politkovskaja, il presidente Putin (a fatica, a Dresda, sua città d’azione come agente del Kgb) disse che la collega era sconosciuta in Russia e che dava più fastidio da morta che da viva.

In questi giorni hanno cercato, con un’operazione propagandistica, di mettere la parola fine alla claudicante inchiesta giudiziaria sul suo caso. L’arresto dell’ultimo dei fratelli Makhmudov dopo che sono andati assolti gli altri due, finirà o con un buco nell’acqua o con l’offerta ,in chiave elettorale, di un capro espiatorio.

https://andreariscassi.wordpress.com/2011/06/01/sara-davvero-il-killer-di-anna-politkovskaja/

Ieri è stato assassinato nel pieno centro di Mosca, l’ex colonnello Jurij Budanov, uno dei pochi militari condannato per crimini contro i civili in Cecenia. Uccise (e forse stuprò) Elsa Kungaeva, di diciotto anni, colpevole solo di essere cecena. Condannato a 10 anni, era uscito di cella dopo soli 8 anni e sei mesi.

Un killer gli ha sparato nel pieno centro di Mosca.

Il suo corpo non si è ancora completato che già uno dei portavoce del Consiglio della Federazione Russa, Alexandr Torshin, parla di dell’uccisione dell’ex colonnello (era stato radiato dal corpo dopo la condanna) come di “ una provocazione messa inscena per seminare discordie interetniche in Russia”. Invitando poi a  non trarre conclusioni affrettate e a non stabilire colpevoli senza processo.

Segnale che il regime perde colpi (ma non il vizio). Segni premonitori del fatto che anche in questo caso sarà difficile per investigatori e inquirenti indagare a fondo su questo ennesimo omicidio politico nella Russia di Putin.

Finiranno per accusare gli oligarchi riparati all’estero. Poi di un complotto: una buona via di fuga per non assumersi responsabilità.

Magari qualcuno alla fine verrà anche arrestato. Tra un anno si vota per chi siederà al Cremlino. Fuori dalle cui mura (ovviamente per gettare discredito sul Paese) si continua a sparare. Come fossimo a Mogadiscio,

Ad maiora.

la rivolta in Bahrein

Finalmente cancellato il Gran Premio del Bahrein

E’ stato finalmente cancellato il Gran Premio del Bahrein. Almeno per quest’anno. Era stato dapprima sospeso e poi reinserito nell’elenco delle gare.

Qualche settimana fa avevamo detto dell’appello lanciato a livello internazionale a Bernie Ecclestone perché togliesse questa gara dal circus mondiale viste le repressioni in atto:

https://andreariscassi.wordpress.com/2011/06/03/no-al-gran-premio-in-bahrein-un-appello-a-ecclestone/

Ecclestone nei giorni scorsi ha espresso dubbi sull’opportunità di far sfrecciare i bolidi mentre la popolazione civile rischia la vita per una rivolta contro il regime. E alla fine è arrivata, da parte degli organizzatori, la rinuncia: per questa stagione niente Gran Premio del Bahrein.

La situazione da quelle parti rimane tesa. Dal primo luglio dovrebbero cominciare i colloqui tra il regno e i partiti dell’opposizione. I quali intanto si rivolgono al presidente iraniano Ahmadinejad perché intervenga nella crisi. Il gruppo “giovani del 14 febbraio” ha esplicitamente chiesto un appoggio dal regime iraniano. Il reame si è invece appoggiato all’Arabia Saudita che ha inviato truppe per sedare la rivolta.

Al momento, tra le rivoluzioni in atto, quella del Bahrein è la più eplosiva per i contrasti tra sciiti e sunniti.

Ad maiora.