Il fatto che per 9 giorni 9, né i responsabili della Cineteca di Bologna né gli spettatori si siano accorti che le pizze del film di Malick sia state proiettate a rulli invertiti (prima la seconda parte, poi la prima) dà plasticamente l’idea dell’assurdità della pellicola che ha vinto a Cannes. Avevo già avuto modo di dire che “The tree of life” mi era sembrato subito una boiata pazzesca:
Meglio il Senso della vita che l’Albero della vita
Quando accaduto a Bologna è lì a dimostrare che, a furia di destrutturare, si perde qualunque punto di riferimento.Sono certo che a Cannes l’avrebbero premiato anche con le pizze invertite.
Avrebbero potuto pure proiettarlo al contrario. Forse i (rari) dialoghi ne avrebbero risentito. Ma quella ricostruzione apocrifa della storia del mondo vista dal regista non ne avrebbe subito un grosso danno.
Ora Bernardo Bertolucci, presidente della Cineteca di Bologna, si scusa con gli spettatori “ai quali abbiamo offerto un involontario falso d’autore”.
Un errore in realtà salutare.
Ad maiora