EL’SA (non è stata violentata) è il mio primo testo teatrale che nasce da una collaborazione tra Annaviva e lattOria
Ecco di cosa si tratta:
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Due voci femminili, quella di El’sa e quella di Anna.
Due voci femminili “in assenza”, due evocazioni, corpi e voci della memoria e della Storia.
El’sa Kungaeva, giovane cecena di 18 anni, viene uccisa nella notte tra il 26 e il 27 marzo 2000, dopo essere stata rapita da una pattuglia di soldati russi guidati dal colonnello Yuri Budanov.
Anna Politkovskaja, giornalista russa, il 7 ottobre 2006 viene assassinata, sul portone di casa sua a Mosca, da ignoti, dopo essersi schierata contro il regime instaurato da Putin e aver condotto una battaglia in nome della libertà di informazione e in difesa dei diritti umani.
Di El’sa Kungaeva, del suo omicidio e della violenza consumatasi sul suo corpo si era occupata Anna Politkovskaja. Alle loro morti ne seguiranno altre. Altre inchieste. Altre voci.
Altri incontri tra la Storia collettiva e quella individuale.
Ad essere quindi rievocata nel testo non è soltanto la vicenda di El’sa, così come non è soltanto il lavoro di Anna Politkovskaja su quella vicenda: a ricrearsi, per frammenti, è la più ampia vicenda che riguarda il conflitto russo-ceceno e alcune fra le implicazioni politiche, sociali e umane di quel conflitto.
Lo stupro, avvenuto, presunto, consumato, sul corpo della ragazza è al centro del testo, non solo per le sue ripercussioni giudiziarie e politiche sugli alti gradi dell’esercito russo e nell’opinione pubblica, ma anche quale indice, sintomo di uno stato di cose entro il quale è costretta la popolazione civile cecena, in cui alle donne non è dato difendersi, in cui si è considerati nemici a priori, in cui “tutto è permesso”.
La possibilità di mantenere una dignità, la semplice dignità della vita umana, pare così crearsi nella forma della rimozione o in quella della memoria.
El’sa non dice, non afferma, non accusa. El’sa racconta, ricorda, rievoca.
Il corpo violentato di El’sa esiste quale simbolo dei soprusi di un intero popolo ma anche della forza della testimonianza, dell’importanza della ricostruzione della verità. Compito demandato al personaggio di Anna, dichiaratamente figura della giornalista uccisa.
Anna afferma, accusa, testimonia.
Coerentemente ai ruoli assunti in scena dalle due voci femminili, il tessuto verbale si crea attraverso l’incontro, l’accostamento, di fonti documentarie di vario genere (per le quali è presente una terza voce, l’unica maschile), frammenti dagli articoli della stessa Politkovskaja e momenti di originale invenzione drammaturgica.
El’sa e Anna, entrambe portatrici della propria verità e della propria tragedia, sono compresenti sulla scena ma non si parlano mai. Si evocano l’una con l’altra.
Ognuna con le proprie parole, con la propria consapevolezza e umanità, permette all’altra di raccontare e raccontarsi entro un impossibile dialogo fra morti.
Mettere in scena questo dialogo è fare del teatro il luogo deputato per la memoria attraverso una finzione che si fa cruda e amara rappresentazione del reale. E’ andare oltre i fatti accaduti per mettere in scena l’impossibile incontro tra due figure assenti. E’ fare del palcoscenico lo spazio del ricordo, della possibilità di una ricostruzione e ricomposizione della verità.
Annaviva e lattOria – il progetto
Le associazioni Annaviva e lattOria si incontrano per una prima collaborazione nel marzo 2011, quando insieme organizzano e curano la serata di presentazione e lettura scenica di “Cardo Rosso” di Maddalena Mazzocut-Mis, testo teatrale ispirato ai fatti del teatro Dubrovka. Testo inedito e mai rappresentato di Andrea Riscassi, “El’sa (non è stata violentata)” nasce dall’idea di continuare tale collaborazione fra Annaviva e lattOria. Entrambe le associazioni, infatti, nei diversi e specifici ambiti di attività, l’informazione da una parte e il teatro dall’altra, dedicano il loro impegno e il loro lavoro ai temi della tutela dei diritti umani, della ricostruzione della memoria, della cultura quale veicolo privilegiato di testimonianza e riflessione sul presente.
Il testo verrà presentato in forma di lettura scenica.
ORA CERCHIAMO TEATRI DOVE RAPPRESENTARLO!!!!!!!!!
Contatti
Annaviva – Pamela Foti: pamela.foti@gmail.com
lattOria – Sara Urban saraurban@lattoria.it