È durata solo due giorni la detenzione di Guillermo Farinas nelle carceri cubane. Il dissidente era stato arrestato mentre dal suo balcone di casa gridava slogan contro il governo e in ricordo di Orlando Zapata, il detenuto morto proprio un anno fa dopo 85 giorni di sciopero della fame.
Farinas è d’altronde un esperto di scioperi della fame: dal 2006 quando fece il primo (per protestare contro la censura su internet) ne ha portati a termine ben 23.
Lo psicologo, classe 1962, ha una storia particolare: ferito in Angola mentre serviva l’esercito cubano (con tanto di medaglia al merito) ha finito la sua “preparazione politica” in Unione sovietica. Nel 1995 è stato arrestato con l’accusa di corruzione.
Poi la dissidenza, come giornalista indipendente, al soldo degli Usa, secondo il giornale del partito comunista cubano Gramma.
Qualche mese fa, Farinas ha vinto il Premio Sakharov per i diritti umani assegnato dal Parlamento europeo. Le autorità cubane non gli hanno concesso il visto per andare a ritirare il riconoscimento.
“Sono stato liberato alle 18 di ieri (ora di Cuba, Ndr)” ha detto Farinas all’agenzia France Presse rispondendo, rispondendo al telefono dalla sua casa di Santa Clara. “Penso che il miglior tributo per onorare Zapata a un anno dalla sua morte fosse quello di far scattare le forze di repressione”.
Ad maiora.