“Rapita la salma di Mike Bongiorno”. Repubblica
“Rubata la salma di Mike”. Corriere della sera
“L’affronto a Mike: trafugata la salma”. Fatto quotidiano.
“L’ultimo oltraggio a Mike, rubata la salma”. Il Giornale.
“Incredibile: una banda ha rubato il corpo di Mike”. La Gazzetta dello sport.
Sono i titoli dei principali quotidiani su quanto scoperto ieri al cimitero di Arona (dove stamattina il Gr1 aveva un inviato, cui il conduttore – ore 7 del mattino – ha avuto l’ardire di chiedere: “Come si è svegliato il paese?”. Con la sveglia, avrei risposto io).
Legalmente, si dovrebbe parlare di “soppressione” o “sottrazione” di cadavere (articolo 411 cp, pena da 2 a 7 anni).
È certo che un cadavere non si può “rapire” (come dice Rep), “rubare” (Corriere, Gazzetta e Giornale non è un oggetto), “trafugare” (ossia “portare via qualcosa” sul Fatto).
Molti giornali si dilettano poi a ricordare i precedenti, citando Charlie Chaplin (salma ritrovata 15 giorni dopo), Serafino Ferruzzi (mai ritrovata), Enrico Cuccia (ritrovata), Raffaele Bagni (3 anni, figlio del calciatore Salvatore: mai ritrovata). Salvatore Matarrese (rinvenuta tre giorni dopo).
Nessuno cita l’episodio più clamoroso di sottrazione di cadavere nel nostro Paese: quello di Benito Mussolini. Il corpo del Duce, dopo l’autopsia, fu seppellito nel Cimitero Maggiore di Milano. Non aveva lapidi ma solo un numero: 384. Il 23 aprile del 1946 tre esponenti del Partito Democratico Fascista (tra cui Domenico Leccisi), sottrassero il cadavere. Qualcuno ipotizzo sarebbe arrivata una richiesta di riscatto e invece il 7 maggio consegnarono il “corpo del capo” ai Frati Minori dell’Angelicum di Milano. Il 12 agosto 1946 la salma venne restituita al Questore di Milano e da questi alla famiglia Mussolini che decise la sepoltura a Predappio, paese natale del Duce.
Leccisi, dopo la sottrazione del cadavere di Mussolini, divenne un personaggio noto: fu eletto deputato dell’Msi nella seconda e terza legislatura repubblicana. Dal 1963, per contrasti ideologici, non gli fu più rinnovata la tessera del Partito. Si oppose comunque alla trasformazione dell’Msi in An. E’ morto due anni fa a Milano.
Tra 100 anni, se e quando morirà, per l’attuale Presidente del Consiglio dei Ministri, i rischi di sottrazione di cadavere saranno molto ridotti. Come ricorda un passaggio di “Quando c’era Silvio”, il film-documentario di Enrico Deaglio, Ruben Oliva e del mai dimenticato Beppe Cremagnani:
http://www.youtube.com/watch?v=aF5IiA7qVN0
Ad maiora