La questione del metanodotto Brindisi-Minerbio (687 Km) sta diventando sempre più un caso nazionale.
“Questo risultato – sottolineano i comitati ambientalisti in un comunicato – è dovuto essenzialmente alla tenacia con cui i Comitati cittadini, sorti lungo il tracciato dell’opera, stanno da anni lottando per impedire il devastante progetto della Snam”.
E’ sicuramente anche grazie a loro tante amministrazioni locali hanno espresso in questi ultimi mesi la loro contrarietà.
Ora questo associazionismo dal basso fa un passo avanti, dando vita al “Coordinamento interregionale anti-gasdotto che vede come capofila il Comune dell’Aquila”.
Per domani, giovedì 20 gennaio, l’Assessore all’Ambiente del Comune dell’Aquila, Alfredo Moroni, ha infatti convocato all’Aquila il Coordinamento del quale fanno parte sia i rappresentanti istituzionali che le realtà di base delle diverse Regioni coinvolte dal mega progetto Snam.
“Sarà questa – scrivono i comitati – una importante occasione per fare il punto della situazione, ma soprattutto per programmare le prossime iniziative unitarie”.
Avverso al progetto e al suo tracciato sono state presentate interrogazioni al Parlamento italiano e un ricorso a quello Europeo. Gli opponenti pensano ci siano più interessi societari di ENI che vantaggi per il Paese nella realizzazione del raccordo italiano del gasdotto italo-russo South Stream.
Ad maiora.
Non conosco la questione specifica e, su questa, evito qualsiasi giudizio, mi vien da fare però una considerazione: si fanno comitati per il no al nucleare, comitati per il no ai termovalorizzatori, adesso anche il no a un metanodotto. Che si deve fare per aver energia, rivolgersi a un guru?
Prima di rivolgermi a un guru, darei un occhio agli interessi economici in pista. I gasdotti ci sono già. Ne nascono di nuovi anche per soddisfare i patti italo-putiniani.
E butterei un occhio al tracciato di questo gasdotto.
E mi chiederei perche’ anziché un unica valutazione di impatto ambientale ne siano state chieste 5 per le 5 parti in cui e’ amministrativamente diviso il gasdotto.
Perche’ mentre tutti guardano ai festini, io ricordo le visite “private” di Berlusconi alle dacie di Putin. Le ragazze sono il fumo, non l’arrosto.