Day: 19 gennaio 2011

Tolta la scorta a Giulio Cavalli

Quando ieri mattina ho intervistato Giulio Cavalli, attore lodigiano minacciato dalla mafia, cui è stata concessa una scorta, aveva due agenti al suo seguito. Oggi si è appreso che il servizio di tutela gli verrà revocato. Giulio, che da qualche mese è stato eletto al Consiglio Regionale lombardo nelle liste dell’Italia dei Valori, tramite il suo sito (www.giuliocavalli.net) cerca di smorzare le polemiche: “E’ vero che ho ricevuto informale comunicazione sulla scelta dell’Ucis di Roma di revocare il mio servizio di tutela ma non credo, non voglio, e vi chiedo di non strumentalizzare o amplificare la notizia per rispetto per me e per la mia famiglia che ha già pagato troppo”. E aggiunge: “Ho grande rispetto per le istituzioni e per le molte persone che con me (e come me) sono in questa nostra grande battaglia, per questo credo che incagliarsi su questo particolare sia irrispettoso nei confronti dei molti che in prima linea rischiano quotidianamente la propria incolumità”.

L’attore prestato alla politica si riferisce “ai testimoni di giustizia, ai magistrati, ai cronisti al fronte e a tutti gli uomini di parola (che mi onoro di avere tra i miei amici) e che ho visto troppo spesso dover elemosinare protezione per sé e per le loro famiglie”.

Immediate le polemiche con Di Pietro che esprime solidarietà e presenta un’interrogazione a Maroni e gli europarlamentari dell’Idv Sonia Alfano (che, nell’esprimere “incredulità e sdegno” ricorda come invece Emilio Fede abbia la scorta) e De Magistris che parla di “segnale inquietante che desta preoccupazione e amarezza”.

La speranza è che, anche in vista degli interessi scatenati dall’Expo, si sappia valutare il da farsi e si mantenga una forma di protezione per l’attore impegnato in politica e per la sua famiglia.

Ad maiora

Protesta contro Snam a Sulmona

Il No al nuovo gasdotto sarà guidato dagli aquilani

​La questione del metanodotto Brindisi-Minerbio (687 Km) sta diventando sempre più un caso nazionale.
“Questo risultato – sottolineano i comitati ambientalisti in un comunicato – è dovuto essenzialmente alla tenacia con cui i Comitati cittadini, sorti lungo il tracciato dell’opera, stanno da anni lottando per impedire il devastante progetto della Snam”.
E’ sicuramente anche grazie a loro tante amministrazioni locali hanno espresso in questi ultimi mesi la loro contrarietà.
Ora questo associazionismo dal basso fa un passo avanti, dando vita al “Coordinamento interregionale anti-gasdotto che vede come capofila il Comune dell’Aquila”.
Per domani, giovedì 20 gennaio, l’Assessore all’Ambiente del Comune dell’Aquila, Alfredo Moroni, ha infatti convocato all’Aquila il Coordinamento del quale fanno parte sia i rappresentanti istituzionali che le realtà di base delle diverse Regioni coinvolte dal mega progetto Snam.
“Sarà questa – scrivono i comitati – una importante occasione per fare il punto della situazione, ma soprattutto per programmare le prossime iniziative unitarie”.
Avverso al progetto e al suo tracciato sono state presentate interrogazioni al Parlamento italiano e un ricorso a quello Europeo. Gli opponenti pensano ci siano più interessi societari di ENI che vantaggi per il Paese nella realizzazione del raccordo italiano del gasdotto italo-russo South Stream.
Ad maiora.

 

Macerie dentro e fuori, per non dimenticare gli studenti aquilani uccisi dal sisma

“Macerie dentro e fuori” del collega (della Tgr Abruzzo) Umberto Braccili non è un libro facile da leggere. Scritto insieme all’associazione vittime universitarie del sisma (Avus) racconta 13 storie di altrettanti studenti morti nel crollo delle case in cui vivevano la notte del 6 aprile di due anni fa.

Un piccolo ma importante volume che parlando (anche attraverso le foto allegre, di vita studentesca, come quelle di solito compaiono su Facebook) dei ragazzi morti durante il terremoto aquilano, li fa in qualche modo rivivere. I proventi del volume finanziano la battaglia legale che alcuni dei genitori – che hanno perso una figlia o un figlio – hanno intrapreso. Da un lato contro chi ha costruito le “case di burro” che spezzato la vita di tante persone. Dall’altro con chi non avrebbe allarmato la popolazione prima del devastante terremoto, preceduto – lo ricordete – da un lunghissimo sciame sismico.

Proprio oggi c’è l’udenza del processo per il crollo della casa via Gabriele D’Annunzio 4 all’Aquila dove ha perso la vita Nicola Bianchi, classe 1986, studente di Biotecnologie. A febbraio ci sarà invece l’udienza per valutare se mandare a processo chi era preposto a dare l’allarme.

Le 13 storie non si possono leggere una dietro l’altra. Più volte occorre lasciare il libro e prendere un po’ d’aria perché la rabbia che ti sale in corpo non trova sfogo semplicemente con quattro lacrime. Amici e parenti dei ragazzi morti sotto le macerie recitano come un mantra che le vittime si sentivano tranquille, che non continuavano a ripetere che non c’era motivo di allarmarsi, che ormai si erano abituati a quelle scosse e quasi ci ridevano su. Così in tanti erano quella domenica sera all’Aquila. Chi per seguire le ultime lezioni prima di Pasqua, chi per trasformare un 28 rifiutato in un 30.

Ma Nicola, Daniela, Tonino, Martina Benedetta, Gabriele, Carmelina, Ivana, Maurizio, Sara, Michele, Enza, Maria e Roberta – ovunque siano – non potranno non essere orgogliosi di come i loro genitori si stiano battendo per trovare un senso a quelle morti. Per cercare quella giustizia che tanti di noi si ostinano a sperare sia terrena.

Ad maiora

Umberto Braccili

Macerie dentro e fuori

Associazione Avus

Prezzo: offerta libera

(Per richiederlo: maceriedentroefuori@gmail.com o avus6aprile2009@pec.it )