Roberto Miglio era una di quegli amici che non sentivo da tempo, ma che sapevi sempre che c’era.
Per me i contatti con lui non erano partiti dal rapporto giornalista/sindacalista dei vigili urbani di Milano. Lo avevo conosciuto prima, quando entrambi eravamo iscritti allo stesso partito (radicale, io “doppia tessera”, lui militante iper-attivo).
Poi ognuno di noi due aveva abbandonato la Politica per dedicarsi al lavoro. Coniugandolo, ognuno a modo suo, in maniera non tradizionale.
Lui forniva a noi cronisti molte notizie, molti spunti polemici su quel che il mitico Corpo dei “ghisa” avrebbe potuto e dovuto fare.
Ogni volta che ci incontravamo ci davamo improbabili appuntamenti per raccontarci il tutto. Spesso non rispettati, purtroppo.
Oggi Roberto e’ stato cremato al Cimitero di Lambrate.
A salutarlo, insieme ai parenti, esponenti politici (non ho visto nessun assessore, ma non indossavo gli occhiali) e giornalisti (frutto delle mille storie incrociate lungo il fiume della sua esistenza). Oltre a centinaia di vigili, in divisa o in borghese.
Ciao Roberto, che la terra ti sia lieve.