Day: 23 agosto 2010

Meeting impermeabile alla crisi

Al Meeting non si percepisce la crisi politica in cui si dibatte il centro-destra. Da tempo Cl ha stretto alleanza (tattica) con Berlusconi ma ora non sembra domandarsi che ne sarà della Pdl, se si andrà a votare. Del Movimento, qui tra le grandi vetrate della Fiera di Rimini, si percepisce che si sente una (come direbbe Veltroni) “forza tranquilla”, impermeabile alle mareggiate finiane.
Qui non c’è crisi. La Fiera e’ piena come un uovo (per lo più ragazzi) e gli alberghi riminesi ringraziano ogni anno per l’intuizione avuta da un manipolo di ciellini nel 1980: portare, con questa manifestazione, migliaia di persone, in una settimana nella quale i turisti rientravano per il contro-esodo.
Il meeting è fatto di dibattiti che iniziano alle 11 di mattina e terminano nel tardo pomeriggio. La sera, concerti e spettacoli teatrali. Con tutti i posti occupati.
Gli incontri non prevedono contraddittorio. Quello sull’energia, che ho seguito oggi, aveva 5 relatori su 5 pro-nucleare.
Tra i numerosissimi stand si trovano anche donne ugandesi che creano collane (coloratissime) di carta riciclata e che, vendendole, finanziano la costruzione della scuola per i loro figli. Il tutto grazie all’aiuto di Avsi, una delle ong (che aderisce alla Cdo), cui personalmente sono più affezionato. Grazie al sostengo a distanza continuano a operare anche in Libano e a Haiti, luoghi purtroppo ormai dimenticati da noi giornalisti.

Mondadori: mal di pancia tardivi

Trovo un po’ patetico il dibattito scaturito dai “mal di pancia” di Vito Mancuso verso il suo editore, la Mondadori di Silvio Berlusconi.
Fa un po’ ridere che il teologo si sia accorto solo ora (di fronte al provvedimento legislativo che, evitando l’ultimo passaggio fiscale, consente alla casa editrice del presidente di risparmiare soldi e tempo) del “conflitto di interessi”.
Fa sorridere che Mancuso si rivolga al “partito di Repubblica” per chiedere agli altri intellettuali se pensino di lasciare la Mondadori. Come se scelte di questo genere potessero essere collettive e non individuali.
Fa tristezza d’altronde anche il fuoco di sbarramento degli intellettuali berlusconiani. Il tutto da il senso di come e dove siamo finiti.
Per quanto mi riguarda trovo surreale, da tempo, che per Mondadori scrivano i leader della “sinistra”. In questo modo diventano ricchi, ma al contempo finanziano Berlusconi. Lo stesso fanno tutti quelli che pubblicamente parlano di SB come “male assoluto” e poi sottoscrivono contratti per film o libri coi suoi collaboratori.
Per coerenza, almeno non facciano finta di indignarsi.