Day: 19 agosto 2010

Il toro sugli spalti: uno scoop solo italiano

Oggi i telelegiornali ci hanno tempestato fin dal mattino con le immagini di una corrida spagnola nella quale il toro ha cercato di farsi giustizia da solo andando a incornare il pubblico.

Notizia “gustosa”. Soprattutto in un paese attento agli animali come il nostro. Per curiosità sono andato a vedere sui siti internet spagnoli quanto peso avesse la notizia che da ha conquistato anche un titolo al Tg3 serale (più minzolinano di quanto si possa immaginare).

Incredibile visu: sui siti internet dei principali siti d’informazione spagnola la notizia non è sull’home page come sui nostri! La trovate solo nelle pagine locali. Da noi invece ha eccitato tutti. Dal Tg1 al Corrierone.

Se andate su google e digitate”toro”, vi compaiono ora centinaia di articoli su questa notizia, locale, spagnola. Sul Pais il tutto viene ridimensionato: tre feriti gravi (tra cui un bambino, stabile) e uno lieve. Sul Mundo, si aprono le cronache di Pamplona con la notizia dei 40 feriti. Il tutto è accaduto a Tafalla, cittadina di 10mila abitanti della Navarra.

Ma con cosa aprono allora i giornali on-line spagnoli? Ancora, come da molti giorni a questa parte, con la crisi sempre meno diplomatica tra Spagna e Marocco sulla città di Melilla. Ieri, in questo lembo di terra spagnola in Africa, è andato anche a far visita l’ex primo ministro (popolare) Aznar scatenando l’ira del governo di Rabat che lo accusa di voler soffiare sul fuoco.

La crisi è scoppiata qualche giorno fa con le accuse alla polizia spagnola di tenere atteggiamenti razzisti verso i marocchini. E con il presunto abbandono di migranti feriti sulle spiagge, marocchine.

Il governo (socialista) con il ministro degli Esteri Moratinos  dice che non c’è crisi e non ci sarà conflitto tra i due Paesi.

Speriamo che, finita l’ubriacatura per la tauromachia, giornali e tv italiani possano occuparsi anche di queste questioni.

Hacker contro Articolo21

Prima il furto di sette computer poi, oggi, l’attacco degli hacker. Trecento i documenti cancellati definitivamente, con una ricerca accurata dei pezzi che parlavano di mafia, di criminalità organizzata e di politica. Interviste e inchieste sugli intrecci tra partiti e cosche.

Questa la denuncia on-line:

http://www.articolo21.org/1625/notizia/ennesimo-grave-attacco-hacker-contro-il-sito-di.html

Il sito di articolo21.org (con il quale anche chi scrive collabora) non piace a qualcuno, anzi temo a più di uno. Il direttore di Articolo21, Stefano Corradino, ha sporto denuncia alla Polizia delle telecomunicazioni. Speriamo che individuino le manine che stanno intervenendo contro una voce libera dell’informazione on-line.

Spiega Corradino: “Anche oggi, come successo per altri attacchi hacker, l’operazione chirurgica contro il nostro giornale on-line si è scatenata in coincidenza con la pubblicazione di un nuovo intervento di Roberto Morrione, direttore di Libera informazione”.

Secondo chi gestisce il sito, l’attacco è da attribuire anche alla recente campagna lanciata in difesa delle prerogative del presidente Napolitano.
Non è la prima offensiva degli hacker contro Articolo 21. “Era già capitato – commenta Corradino – e guarda caso proprio in coincidenza della nostre campagne che denunciavano pesanti connivenze tra la politica e i clan”. Il sito annuncia di non voler abbassare la testa: “Non ci fermeranno e e continueremo con le nostre battaglie quotidiane di libertà e giustizia”.

Agli amici di Articolo21, che –peraltro – hanno sempre sostenuto le battaglie in ricordo di Anna Politkovskaja, vada un abbraccio solidale.

Non mollare!

Guglielmo Tell del 2010: lupi al posto della mela

Decantata come patria della natura incontaminata, la Confederazione Elvetica da invece la caccia ai lupi. Non caccia indiscriminata, intendiamoci. Ma mirata contro il lupo (cattivo) che mangia gli animali da pascolo. L’abbattimento del raro animale era stato deciso ai primi di agosto nel Canton Vallese. E l’animale è stato ucciso da un guardiacaccia l’11 agosto, senza che la cosa abbia avuto grande eco (malgrado l’attenzione morbosa dei media per gli animali). Il maschio di lupo è stato colpito sull’alpeggio di Scex, sopra la stazione vallesana di Crans-Montana. Le autorità elvetiche, precise come da tradizione, informano che il corpo dell’animale è stato consegnato al Tierspital di Berna, per l’autopsia.

Il predatore, accompagnato da un esemplare femmina, aveva ucciso una quindicina di pecore ad inizio luglio e in seguito due bovini.

Era la prima volta in Svizzera veniva accertata la presenza di una coppia di lupi. Così il Wwf svizzero ha protestato ricordando che uccidere un lupo non risolverà il problema delle greggi che rimarranno nel mirino di altri predatori. Mentre il Gruppo lupo svizzera (GLS) deplora invece la mancanza di criteri chiari per valutare i danni al bestiame e ricorda che l’uccisione dell’esemplare maschio impedirà inoltre che in Svizzera si possa creare un branco.

Legambiente, nel chiedere che questi abbattimenti vengano fermati, ricorda che quello della Svizzera è un caso unico in Europa di fallimento del modello di convivenza: “E’ inaccettabile che nel cuore d’Europa sia consentito abbattere esemplari di una specie così importante per l’ecologia dell’intero arco alpino”,  dichiara Sebastiano Venneri, vicepresidente nazionale di Legambiente.

Oggi l’associazione ambientalista italiana ha presentato un esposto a al Consiglio d’Europa e alle autorità depositarie delle Convenzioni internazionali per la tutela dell’ambiente alpino.

“La scelta delle autorità svizzere è guidata da una miope ricerca di consenso anziché da una seria volontà di affrontare e risolvere i problemi con cui si confronta la pastorizia di montagna – commenta Damiano Di Simine, responsabile dell’Osservatorio Alpi di Legambiente -. L’attività pastorale e d’alpeggio è stata accompagnata per secoli dalla presenza di grandi predatori e non sono stati certo i lupi, assenti da tutto l’arco alpino nell’ultimo secolo, a far scomparire gli allevamenti in alta quota”.

Il 14 giugno anche in Italia era stato ucciso un lupo. Strangolato da una trappola posta dai bracconieri, sopra Sulmona, in Abruzzo.