Bocchino, Briguglio, Granata, Raisi, Barbareschi, Proietti, Divella, Buonfiglio, Barbaro, Siliquini, Perina, Angela Napoli, Bellotti, Di Biagio, Lo Presti, Scalia, Conte, Della Vedova, Urso, Tremaglia, Bongiorno, Paglia, Lamorte, Ruben, Menia, Angeli, Ronchi, Moffa, Cosenza, Patarino, Polidori, Consolo. Sono i 33 nomi dei deputati che hanno consegnato al presidente della Camera Gianfranco Fini la lettera di dimissioni dal gruppo del Pdl. Potrebbero essere 34.
Un gruppo abbastanza consistente soprattutto in considerazione del fatto che vanno incontro a un fuoco di fila che da ora in poi li bersaglierà da vari fronti mediatici. Prepariamoci a vedere servizi sui loro curiosi calzini. O se fumano aspettando di entrare dal barbiere. O che vengano tirati fuori scheletri dagli armadi (i servizi segreti nel nostro Paese a quello servono).
Hanno lasciato Berlusconi per rimanere con Gianfranco Fini del quale ora verranno chieste le dimissioni ad ogni edizione dei tg. Sul sito di Generazione Italia i commenti sono improntati un po’ all’orgoglio, un po’ alla paura, un po’ agli insulti.
Il governo è saldo dicono dal centro-destra (già, ma dove si siederanno i finiani?). Ma se prima la maggioranza era di 341 deputati ora si ridurrebbe a 308, quando invece ne servono 316. Certo i finiani non vanno all’opposizione, escono semplicemente dal gruppone berlusconiano (che comprende, tra gli altri, Verdini e Brancher, mentre Dell’Utri è un nostro senatore). Ma parecchi provvedimenti che prima erano a rischio ora diventano improbabili.
La legge sulle intercettazioni, liberticida e assurda, penso finirà in qualche bel cassetto dorato. E vedremo come andranno le mozioni di sfiducia verso l’ennesimo sottosegretario (alla Giustizia peraltro, indagato).
Quanto andrà avanti lo stillicidio? Settimane? Mesi?
Ciò su cui si può tranquillamente scommettere è che la legislatura finirà anticipatamente (e non per merito dell’opposizione, che anzi teme il voto anticipato).
Un unico quesito andrebbe posto a Fini e ai suoi fedelissimi: non era meglio stare giù dal predellino? O ci si augurava che prima o poi Silvio averebbe passato la mano e si voleva prenderne l’eredità?
Una cosa è certa. Il Cavaliere in pochi mesi ha perso la moglie e uno dei suoi principali alleati (con l’altro, dopo la delusione dell’altra volta, ci passa ogni lunedì sera).
Fossi in lui qualche domandina, questa sera prima di addormentarmi, me la farei.
L’opposizione che teme le lezioni anticipate è una cosa da Rutania – il celebre stato de ‘Il ruggito del topo’. Come cittadini orientati anche solo sbiaditamente al centrosinistra, paghiamo il fatto di avere come riferimento un partito incapace di tenere una posizione comune dall’Afghanistan al
la moviola in campo e di tentennare tra un certo populismo di sinistra che si sperava estinto e un’idea di centro che a me pare ancora poco chiara. Se, comunque, dovessero essere elezioni anticipate e, ahinoi, si dovessero vincere, non è un problema. Ci penseranno postbertinottiani e postmastelliani a far cadere il governo prima ancora che abbia dovuto fare scelte precise!!!
Non sono di Destra, ma ammiro la coerenza di Fini. Credo che la sua integrità morale sia superiore a quella di tanti altri (salvo prova del contrario). Vi invito a leggere il brano relativo a Bettino Craxi dalla mia opera appena edita “La humana istoria”, http://www.suonimmagini.com/Humana%20istoria.htm vi troverete elementi interessanti. Sempre che troviate alcuni minuti da dedicare ad un’opera letteraria che è anche un forte messaggio politico. In bocca al lupo a chi ha onestà intellettuale. Saluti. Franco Caminiti.
gianfranco vai avanti
sei tutti noi